Canone Rai

L’esistenza del canone Rai, prima tassa sul possesso di un apparecchio televisivo divenuta e adesso diventata una tassa sull’utilizzo dei dispositivi collegati all’elettricità, si è trasformata in un tormento per molti italiani. L’esistenza di una concorrenza gratuita, ha fatto sì che si consideri ingiusto dover pagare una tassa per un servizio necessario solo a pochi utenti. Insomma, quanti al di sotto dei 70 anni (per restare bassi) passano il venerdì sera a guardare Carlo Conti?

Chi utilizza un pc per guardare serie o film, oppure i servizi streaming come Netflix, Amazon Prime Video e Disney + sulle Smart Tv, senza quindi mai guardare un contenuto sulla Rai, si chiede giustamente il perché pagare per un servizio che non utilizza. È vero che non si parla di una cifra altissima, ma è anche vero che quei 9 euro al mese, inseriti “a forza” nella bolletta della luce, potrebbero essere usati per un abbonamento, o altro, che verrebbe invece sfruttato.

Ma una c’è una buona notizia: esistono dei particolari casi in cui si è esenti da dover pagare il Canone Rai.

I requisiti necessari per non pagare il Canone Rai

Il Canone Rai è gratuito solo per determinate persone che devono rispettare dei prerequisiti fondamentali.

Partiamo col dire che possono richiedere l’esenzione del pagamento del Canone Rai i cittadini sprovvisti di un apparecchio televisivo in casa. Sembra strano, ma molti si affidano ad altri dispositivi, quindi potrebbero trovare questa info molto utile. In questo caso è necessario inviare ogni anno una richiesta all’Agenzia delle Entrate in cui si attesti di non essere in possesso di alcun apparecchio in grado di ricevere o decodificare il segnale satellitare e/o il segnale del digitale terrestre. Se invece si è in possesso di una tv e ricevete il segnale, ma si ha più 75 anni d’età, si è esenti dal dover pagare il canone.

L’esenzione è prevista poi in automatico per i diplomatici e gli impiegati consolari, italiani o stranieri, per i funzionari di organizzazioni internazionali appartenenti alla Nato di stanza in Italia e di cittadinanza non italiana, ma forse se siete di questa categoria, lo sapevate già.

Per il 2023 siete ormai fuori tempo massimo per fare domanda, tuttavia a partire dal 1 luglio fino al 31 gennaio 2024 avete la possibilità di inviare la richiesta di esenzione per l’anno successivo. Se siete quindi tra questi pochi eletti, vi consigliamo di approfittarne e cominciare ad inviare la domanda.

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