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E’ stata venduta su Ebay una reliquia della Guerra Fredda, più nello specifico una tastiera che è stata originariamente usata per lanciare missili nucleari.

Al momento dell’acquisto, non c’era dubbio che si trattasse di una tastiera progettata e utilizzata dai militari, ma quando si è scavato più a fondo, si è scoperto che in realtà era un hardware che pochissimi avevano il privilegio di operare.

L’origine della tastiera risale alla fine degli anni ’80, quando lo Strategic Air Command (SAC) della US Air Force avviò un programma da 632 milioni di dollari chiamato Rapid Execution and Combat Targeting, o REACT, in breve, il cui obiettivo era aggiornare i sistemi di controllo in silos di missili nucleari in uso dagli anni ’60 e ’70. L’obiettivo principale di REACT era rendere molto più semplice il retargeting sia dei singoli missili, sia dell’intera flotta missilistica nucleare dell’Air Force, che era tradizionalmente un processo che richiedeva settimane, ma negli anni ’90 era stato ridotto a meno di un giorno con il nuovo hardware.

Sono passati tre decenni, tuttavia, e l’hardware utilizzato nei silos di missili nucleari Minuteman III è stato aggiornato, ma invece di inviare le console REACT alla discarica, in vero stile capitalista, alcune di esse sono finite su eBay.

Erano molto attuali

Le prime porte USB hanno iniziato a comparire nei computer solo intorno al 1998 e c’erano poche possibilità che fosse disponibile in tempo per le nuove console REACT dell’Air Force, che senza dubbio hanno richiesto anni per essere progettate e sviluppate prima di essere implementate. Di conseguenza, la tastiera e la trackball comunicavano attraverso il vecchio protocollo RS422.

La trackball richiedeva alcune azioni di manutenzione per riportarla in perfetta efficienza, ma data la sua età, non sembra essere affidabile o precisa come le moderne trackball. Inoltre, è stato necessario sviluppare un software personalizzato per far funzionare entrambi i dispositivi con qualcosa di diverso dai computer progettati per lanciare missili nucleari.

FONTEgizmodo.com
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