energia russaEnergia per l’Italia è un gruppo di scienziati che ha presentato una domanda con lo scopo di sollecitare le istituzioni a cambiare piano energetico per il Paese al fine di uscire dalla dipendenza energetica russa.

Il piano si concentra sui benefici che ne deriverebbero da una scelta simile, andando a raggiungere obiettivi importanti e prefissati dall’Unione Europea riguardo la decarbonizzazione in Italia.

 

Energia: le 3 fonti fossili che ci rendono schiavi dei russi

Secondo quanto dice il documento, la Russia detiene tutte le fonti fossili da cui l’Italia dipende. Infatti, è primo fornitore nazionale di carbone e di gas e il terzo di petrolio. Dalla Russia proviene il 40% del gas utilizzato nel nostro Paese, il 12% del petrolio e il 52% del carbone. Tutti questi flussi di risorse continuano nonostante il conflitto tra il Paese di Putin e l’Ucraina.

Un gruppo di scienziati ha condotto delle analisi in tema energia e clima e ritengono che “l’attuale dipendenza grave dell’Italia dalle fonti fossili russe potrebbe essere eliminata o drasticamente ridotta attivando subito un Piano di emergenza energetica e climatica che trasformi radicalmente la condizione energetica del Paese”.

Continuando con l’analisi di Energia per l’Italia, si dovrebbero ristrutturare almeno 430.000 abitazioni ogni anno fino al 2030. In questo modo, si arriverebbero ad avere più di 3 milioni di case senza caldaie. Per quanto riguarda la dipendenza dal petrolio, bisognerebbero eliminare più di 3 milioni di auto con motore endotermico con le auto elettriche e passare da 60.000 vendite annue ad almeno 350.000.

 

L’energia rinnovabile deve essere la risorsa principale

Oggi sono alimentate tantissime centrali termoelettriche da carbone e gas russi in Italia. Per spegnerle, sarà fondamentale raddoppiare la generazione elettrica da fotovoltaico ed eolico; la ristrutturazione edilizia è necessaria.

Inoltre, in questo modo, i consumi dovuti alle abitazioni e veicoli elettrici passerebbero dall’odierno 40% al 66% di elettricità da fonti rinnovabili, una stima lieta all’Unione Europea.

Questa profonda trasformazione permetterebbe di “arrivare ad eliminare almeno 16 milioni di tonnellate di CO2 emesse dal settore elettrico, 4,5 milioni emesse dagli automezzi sostituiti con veicoli elettrici, e 6,9 milioni dalle abitazioni private della caldaia a gas, per un totale di almeno 27,5 milioni di tonnellate CO2 ogni anno, dando un contributo sostanziale e stabile agli obiettivi climatici nazionali e internazionali”.

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