la casa di carta

Tra cinque giorni sarà la Festa della Liberazione, la quale in Italia è uno degli anniversari più importanti e sentiti di sempre. Sta a rappresentare l’anniversario della Resistenza, una festività che ricorda il valore dei partigiani che dal 1943 contribuirono alla liberazione dell’Italia dal regime fascista e nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.

Uno dei simboli della resistenza è sicuramente una canzone importantissima che è passata alla storia, ossia Bella ciao. Una canzone che in realtà fu poco utilizzata in questo periodo ma finì comunque per andare a identificare le idee dei partigiani, soprattutto nel momento in cui il conflitto giunse al suo termine.

La canzone non ha origini ben definite, ma pare che abbia comunque molto a che fare con Fior di Tomba, un canto popolare proveniente dal Nord Italia, anche se la sua popolarità è diventata internazionale, soprattutto grazie ad una serie TV. Parliamo chiaramente de La Casa di Carta, distribuita da Netflix in tutto il mondo.

 

La Casa di Carta e Bella Ciao: cosa significa?

Molti però non hanno ben compreso l’attinenza tra questo canto popolare della resistenza italiana e il gruppo di ladri spagnoli. Nel senso più specifico nulla, ma comunque loro si identificano in questo canto come una sorta di moto di ribellione verso l’alta società. E praticamente nessuno più di loro può intonare questo canto, essendo che attaccando la Banca di Spagna questo può essere visto come una rivolta verso un colosso finanziario.

Javier Gomez Santander, sceneggiatore della serie, ha deciso di inserire Bella Ciao per una ragione inaspettata:

Mi ricordo la prima volta in cui ho cantato Bella Ciao. È stato all’Università, con Gianluca, uno studente italiano in Erasmus. Gianluca aveva una chitarra e a volte cantavamo tutti insieme. Cantare Bella Ciao era il punto più alto di tutte le feste. Da allora, la uso per darmi coraggio. Mi piace ciò che significa questa canzone, la lotta che porta con sé. Un giorno mi sono svegliato con il pensiero fisso della serie che mi tormentava e ho deciso di metterla su. È stato un flash. Ho capito che Bella Ciao e La Casa di Carta condividevano l’anima. Ho gridato: siamo partigiani.”

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