Dalla prima dose somministrata il 27 dicembre 2020 è passato ormai un anno. Passando dalla prima alla seconda ed infine oggi alla terza. Per proteggersi dal virus si pensa già ad un quarto richiamo, anche se gli esperti non sono molto convinti. Intanto la somministrazione della quarta dose è già iniziata in Israele e si attendono i risultati dei primi dati.
Cosa dicono gli esperti
L’ex direttore dell’EMA Guido Rasi è scettico in merito alla quarta dose. Il dirigente ha rilasciato un’intervista al giornale Repubblica dichiarando:
«Non ha senso mantenere il sistema immunitario continuamente attivato. Abbiamo una memoria che ci aiuta anche quando gli anticorpi calano. Forse non sarà in grado di evitare l’infezione, ma la malattia grave sì. E per il futuro sarebbe meglio elaborare una nuova risposta, più strutturata, piuttosto che continuare a organizzare vaccinazioni di massa in regime di emergenza»
Anche il responsabile per i vaccini dell’Agenzia Europea del farmaco EMA Marco Cavalieri, ha dichiarato durante un briefing video con la stampa il suo scetticismo a riguardo:
«Siamo abbastanza preoccupati per una strategia che preveda vaccinazioni ripetute in un lasso di tempo breve. Non possiamo continuare a dare dosi di richiamo ogni tre o quattro mesi».
La microbiologa Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano invita alla cautela. All’Adkronos Salute ha espresso il suo pensiero:
“Una volta per tutte dovremmo seguire tutte le raccomandazioni dell’Ema. Non si può continuare così, sarebbe la prima volta nella storia che si danno vaccini una volta ogni 4-5 mesi, il sistema immunitario potrebbe avere delle reazioni contrarie”.