Un team di scienziati sta utilizzando le cellule staminali e la tecnologia delle stampanti 3D per creare bistecche di carne sintetica contenenti muscoli, grasso e vasi sanguigni.

La realizzazione della carne artificiale è possibile con l’aiuto di almeno 30,000 cellule staminali provenienti dalle mucche Wagyu, dal prezzo piuttosto elevato. Gli scienziati stanno cercando un’alternativa valida e salutare per ridurre l’enorme impatto del consumo di carne sull’ambiente. L’obiettivo degli scienziati è creare una struttura simile a quella della carne vera e propria, riproducendone sapore e consistenza.

Carne sintetica: con la stampante 3D diventa realtà, nuovo progetto di un team di scienziati

Le fibre riprodotte utilizzando la bioprinting sono disposte in una struttura tridimensionale che richiama quella della carne naturale. La ricerca ufficiale è disponibile su Nature Communications. “Presto sarà possibile non solo riprodurre complesse strutture di carne, come il manzo di mucche Wagyu, ma anche apportare sottili modifiche ai componenti grassi e muscolari”, spiega uno degli autori della ricerca, Michiya Matsusaki. In futuro potrebbe essere possibile ordinare carne con una quantità di grasso regolabile per soddisfare esigenze e gusto di ognuno.

Anche i grandi marchi stanno tentando di diversificare la provenienza della carne che producono. Nel 2020, KFC ha collaborato con la società di biotecnologia russa 3D Printing Solutions per sviluppare le prime crocchette di pollo al mondo ottenute in laboratorio. La catena afferma che la sua “carne biologica” rimuove gli additivi utilizzati nell’agricoltura tradizionale e crea un “prodotto finale più pulito“. Oltre a ridurre il consumo di energia e fermare i danni provocati agli animali. Potrebbe anche essere resistente ai batteri per contrastare future pandemie.

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