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Il piano vaccinale in Italia ha proseguito a buon ritmo per diversi mesi con una crescita di settimana in settimana a livello di dosi somministrate. Ci sono stati solo un paio di rallentamenti, il primo dovuto all’iniziale sospensione totale di AstraZeneca e il secondo dovuto al blocco sotto i 60 anni delle inoculazioni dello stesso vaccino. Purtroppo, per luglio ci si aspetta un nuovo rallentamento, ma dovuto ad altro.

I vaccini che dovevano arrivare a giugno sono risultati essere quasi il 30% in meno e questo soprattutto al fallimento del vaccino tedesco Curevac che è risultato essere efficace solo nel 47% dei casi. Si parla di più di 21 milioni di dosi mai arrivate e che hanno costretto a rimandare gli appuntamenti per le prime dosi, cosa che continuerà praticamente per tutto luglio.

 

Vaccini: altri ritardi nelle consegne

Nessuna delle regioni ha finora usato tutti i vaccini ricevuti. In media ne avanzano poco più del 12%. Queste rimanenze riusciranno a mitigare di poco il problema nato dalla mancanza delle consegne viste finora. A meno di un aumento della produzione in Europa, cosa possibile grazie alla creazione di nuovi luoghi produttivi dei vaccini, come Pfizer, difficilmente si potrà raggiungere l’obiettivo precedentemente prefissato.

Ovviamente questa non è una colpa della gestione italiana del programma vaccinale in alcun modo. Non si può fare altro che aspettare e sperare di non dover di nuovo fare affidamento a misure restrittive a causa della variante Delta. Quest’ultima è un pericolo di fatto per tutta la popolazione non vaccinata ovvero il 45% del totale.

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