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Bitcoin – Photo by Executium on Unsplash

Ormai è noto che tutto quello che c’è dietro alle criptovalute si può tradurre con un inquinamento sostanziale. Solo i Bitcoin in sé sono i responsabili per la maggior parte delle emissioni dovute a tutte le macchine accese nel mondo che lavorano per estrarre i token.

Secondo un nuovo studio condotto in Cina, entro tre anni tutte le operazione dietro i Bitcoin saranno responsabili per l’emissioni di 130 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Un inquinamento particolarmente significativo che potrebbe proprio eguagliare le emissioni totali dell’Italia. Siamo il ventiduesimo paese come popolazione totale e al tempo stesso uno dei più sviluppati, questo per dire che si tratta di di tassi di inquinamento importanti.

 

Bitcoin: le emissioni nel 2024

Perché il 2024? Perché secondo alcuni analisti ed esperti, per quest’anno verrà raggiunto il picco di operazioni dietro ai Bitcoin, anche solo a livello di mining. La situazione, in sostanza, continuerà a peggiorare per diversi anni. Mentre i paesi si stanno sforzando per cercare di ridurre dove possibile le emissioni, i minatori di criptovalute se ne stanno infischiando andando a rendere un po’ vani questi sforzi.

Non è strano che questo studio sia stato fatto in Cina. Il governo sta tentando da anni di bandire completamente le criptovalute, soprattutto i Bitcoin. Uno dei motivi è legato proprio all’uso di energia elettrica che le farm richiedono, ma c’è anche altro. La Cina rimane un regime autoritario è la presenza di una valuta non centralizzata è un problema, soprattutto ora che si sta spingendo verso una valuta nazionale digitale.

FONTEWinFuture
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