Il vaccino contro il Covid 19 è ormai una relata e la campagna di vaccinazione è finalmente cominciata. Tuttavia il peggio non è ancora passato, oltre ai tempi di immunizzazione piuttosto lunghi, fino ad un mese, adesso ci si mettono anche gli hacker. È di qualche giorno fa la notizia che i pm di Roma hanno avviato un’indagine; al centro delle investigazioni gli attichi subiti dall’Irbm di Pomezia; la struttura sta infatti lavorando con Oxford per la produzione del vaccino commercializzato da AstraZeneca.
A organizzare le indagini il procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli che ha avanzato l’ipotesi di reato di accesso abusivo al sistema informatico. Le indagini sono poi state dirottate al Cnaipic, il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche della Polizia Postale.
Covid 19: le indagini sull’attacco hacker
A lanciare il primo allarme sulle incursioni degli hacker lo stesso Piero Di Lorenzo, presidente della compagnia con sede a Pomezia. Secondo il direttore il centro di ricerca era sotto attacco hacker ormai da diversi mesi. Per di più, sempre secondo Di Lorenzo, l’attacco non sarebbe frutto di un’azione isolata di un ragazzino; piuttosto gli attacchi sembrano strutturati e ben organizzati, insomma, attacchi hacker condotti da veri professionisti.
Adesso però la palla passa agli inquirenti che si dovranno impegnare nella ricerca di prove e indizi per riuscire ad individuare i colpevoli di tale crimine. Ancora più interessante sarebbe però capire se l’attacco avesse il semplice scopo di gettare nel caos la struttura o se dietro ci sia la ricerca di dati specifici.