Uno dei temi più ardui da affrontare nella vita da genitore è quello legato ai vestiti del proprio pargolo, spesso infatti capita che non appena acquistato un nuovo vestitino per il proprio bambino passati un paio di mesi essi siano inutilizzabili a causa della crescita del giovane, un fenomeno ovviamente normale ma che ogni anno costa migliaia di euro alle famiglie di tutto il mondo.

A quanto pare in Giappone c’è che chi proprio si era stancato di questa a tratti fastidiosa problematica, stiamo parlando di Ryan Yasin, una giovane designer, la quale unendo scienza e un pizzico di intelligenza ha trovato una soluzione davvero funzionale a questa questione.

Origami, satelliti e moda si uniscono

La ragazza, grazie ad un viaggio in oriente unito ad una laurea in ingegneria e un paio di diplomi ha tirato fuori un’idea che prende il nome di Petit Pli, una tipologia di abiti che grazie ad struttura basilare tridimensionale riesce a compensare adeguatamente i cambiamenti di misura di chi lo indossa.

Questi abiti sono progettati per rispettare l’ambiente e soprattutto per non alimentare il grande mercato dell’usato che ruota attorno agli articoli per bambini, questo poichè tali vestiti crescono di pari passo al bambino in un range di età tra i 3 mesi ai 3 anni.

Non appena messa a punto la linea Petit Pli ha ricevuto numerosi riconoscimenti, la 24enne Yasin ha  infatti vinto il premio James Dyson, dedicato ai giovani designer ed è ora in corsa anche per il contest internazionale che si concluderà in Ottobre.

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