hiroshima

Il 6 agosto del 1945, ossia ben 75 anni fa, è stata sganciata una bomba atomica ribattezzata “Little Boy” sulla città giapponese Hiroshima. Pochi giorni dopo, una seconda bomba è stata sganciata sulla città di Nagasaki, e le vittime non sono state di certo poche. La suddetta bomba aveva una potenza di 15.000 tonnellate di tritolo e la temperatura che ha raggiunto la città ha toccato i 7.000 gradi centigradi. Una vera e propria “palla di fuoco” che ha causato dei danni gravissimi a tutte le persone che si trovavano nel raggio di circa tre chilometri.

Infatti, molte persone hanno rimediato gravi ustioni, uccise o gravemente ferite da detriti volanti e crolli di edifici e alcune hanno perso la vista. Le radiazioni che ha emesso la bomba inoltre hanno portato delle conseguenze nel breve e nel lungo termine portando vari malesseri nelle persone. Molte di queste, nel giro di poche settimane o mesi, sono decedute.

 

 

Hiroshima: le conseguenze furono fatali per tutta la popolazioni, il 6 agosto di ogni anno c’è la commemorazione

Le due bombe diedero il colpo finale al Giappone, la quale si arrese ponendo fine alla guerra. Successivamente, nel dopoguerra, il governo giapponese creò lo status di “vittima ufficiale” delle bombe atomiche, garantendo a tutti un trattamento sanitario del tutto gratuito. Tuttavia, il diritto fu concesso a condizioni assai restrittive, tenendo fuori quelle che sono state le numerose vittime.

Nel novembre del 2019, Papa Francesco si recò nelle due città colpite con lo scopo di sensibilizzare le persone contro le armi nucleari. Insieme a lui, anche Obama si recò nelle due città. Tuttavia, nonostante anche lui fosse nettamente contro alle armi nucleari, non si scusò a nome degli Stati Uniti per quello che successe e fu accolto con varie manifestazioni.

Come ogni anno, si commemora l’assalto a Hiroshima e, sull’onda di quell’esperienza agghiacciante, si cerca di creare un forte sentimento pacifista al fine di impegnarsi concretamente per dire un “no” secco alle armi nucleari.

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