ChipElon Musk ha rivelato maggiori dettagli sulla sua misteriosa startup Neuralink, che si occupa di chip impiantati nel nostro cervello e collegati ad un computer. Musk sostiene che questo microchip potrebbe essere d’aiuto per curare alcune dipendenze e la depressione.

Dopo aver ricevuto finanziamenti per oltre 158 milioni dollari, Neuralink ha annunciato in una presentazione del 2019 di aver sviluppato un dispositivo simile a una macchina da cucire in grado di collegare i cervelli direttamente ai computer. Ulteriori informazioni saranno svelate il 28 agosto. Neuralink può essere usato per riqualificare la parte del cervello responsabile delle dipendenze o della depressione? Secondo Musk, sì.

Il noto imprenditore ha dichiarato: “Sarebbe sia fantastico che terrificante”. Neuralink sarà utilizzato per trattare malattie cerebrali come il Parkinson. L’obiettivo è tuttavia anche consentire agli esseri umani di competere con l’intelligenza artificiale. Una versione iniziale di questo sistema munito di chip è stata testata sugli animali. Musk spera di ottenere una sorta di sistema in simbiosi con l’IA, a un livello tale da rendere obsoleto il linguaggio umano.

Cervello umano collegato ad un computer, il nuovo chip presentato da Musk potrebbe curare la depressione

Ciò potrebbe avvenire entro i prossimi 5-10 anni, ha dichiarato Musk al Joe Rogan Podcast all’inizio di quest’anno. Non avresti bisogno di parlare. Saresti in grado di comunicare molto rapidamente e con molta più precisione.” Tale eventualità non è del tutto inverosimile, secondo gli scienziati più esperti nel settore. Un rapporto del 2019 della Royal Society ha delineato come le interfacce neurali potrebbero consentire alle persone di comunicare in silenzio leggendo le menti degli altri.

“Le persone potrebbero diventare telepatiche in una certa misura, in grado di conversare non solo senza parlare ma senza parole – attraverso l’accesso reciproco a livello concettuale. Non solo i pensieri, ma le esperienze sensoriali, potrebbero essere comunicati da un cervello all’altro. Qualcuno in vacanza potrebbe trasmettere una ‘cartolina neurale’ di ciò che sta vedendo, ascoltando o assaggiando nella mente di un amico a casa.”

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