Quella che può sembrare la più atroce delle ipotesi è sul tavolo del Ministero degli Interni. Già, perchè il Governo, che da più parti è stato criticato per essersi fatto trovare impreparato dalla pandemia nei primi mesi dell’anno, sta cercando di vagliare tutte le ipotesi possibili per non ricadere nello stesso errore. L’analisi che il Governo sta effettuando in questi giorni riguarda i dati dal 4 maggio, vale a dire dalla prima riapertura post-lockdown.
Il 19 maggio, infatti, passati i 14 giorni di incubazione dettata dagli esperti, la curva dei contagi è riaumentata drasticamente in alcune regioni Italiane, così come il numero dei morti che ha visto una preoccupante risalita. Questo non fa ben sperare in virtù del fatto che il 4 maggio c’è stata una riapertura parziale, nulla a che vedere con la riapertura quasi totale del 18 maggio. La preoccupazione in certe zone del Paese deriva dal fatto che, se una riapertura parziale può aver fatto rialzare la curva dei contagi, la riapertura totale del 18 maggio potrebbe essere una vera tragedia.
Lombardia e Piemonte sotto osservazione
Fonti Parlamentari della maggioranza non escludono un nuovo lockdown quindi. Le Regioni più a rischio, per le quali si deciderà i primi di giugno (14 giorni dalla riapertura del 18 maggio), sono la Lombardia e il Piemonte. Per altre Regioni la situazione e la curva dei contagi sembra sotto controllo, questo potrà far prendere delle decisioni non omogenee da Regione a Regione. Si pensa, a partire dal 3 giugno, ad un ritorno dell’autocertificazione, al divieto di incontrare parenti e amici e alla chiusura di attività riaperte il 18 maggio. D’altronde non c’è molta scelta, intervenire tempestivamente è l’unica arma contro il virus. Tornare a riempire le terapie intensive è uno scenario che va assolutamente evitato. Anche tornare a soffocare il personale medico, già provato da tre mesi terribili, è un lusso che il Paese non può permettersi.
Infine va considerato che se il primo lockdown può provocare recessione, il secondo può portare a conseguenze inenarrabili. In tutto questo bisogna considerare i comportamenti della gente, dove in alcune zone si notano quotidianamente assembramenti ingiustificati e mancato uso di mascherine. Ognuno ha la sua idea in merito a questa pandemia, ma certi comportamenti irresponsabili hanno portato a scenari che sembrano evocare drammatiche pellicole hollywoodiane. Peccato che le scene, riprese in alcuni ospedali lombardi, non erano un film.