aggiornamento DVB-T2 ItaliaLa sigla DVB T2 identifica un nuovo aggiornamento per il Digitale Terrestre. Sostanzialmente si assisterà ad una netta modifica del sistema televisivo per contenuti trasmessi ed apparecchiature.

Da un lato ci si porterà verso l’alta definizione dei canali su tutta linea mentre dall’altro si richiederanno nuovi acquisti per Decoder e TV. Ciò sarà necessario a molte persone che altrimenti arriverebbero impreparati al proporsi del nuovo segnale attivo per tutti dal 2022. Il normale decorso della rete televisiva inizierà già da questa estate dopo l’apertura della rete 5G. Meglio non arrivare in ritardo. Ecco cosa si deve sapere.

 

DVB T2: nuovo segnale nuovi strumenti per ricevere i canali HD

Iniziamo con il dire che non tutti dovranno cambiare decoder o TV. Questo in virtù del fatto che molti hanno già ottenuto una Smart TV o comunque un normale televisore in grado di ottenere la visione del nuovo Digitale Terrestre. Si parla dei modelli prodotti a partire dal 1 Gennaio 2017. Fuori contesto, invece, coloro che già adottano un decoder esterno di prima generazione. Costoro saranno chiamati ad aggiornare le proprie periferiche.

Tra gli italiani c’è ancora qualche perplessità in merito all’effettiva compatibilità del proprio sistema con il nuovo prospetto tecnico della rete televisiva di seconda generazione. Allo scopo di semplificare il processo di interrogazione si sono andati a creare i canali 100 e 200, attraverso cui verificare la reale compatibilità del televisore con il segnale che arriverà tra pochi mesi in Italia.

In caso di esito negativo dei test saremo chiamati ad acquistare nuovi strumenti per rendere compatibili i device con il segnale. In tal caso la spesa può andare da poche decine di euro per un decoder DVB T2 a diverse centinaia di euro per un televisore nuovo di zecca. La scelta è nostra con lo Stato disposto a rimborsare da 25 a 50 euro a seconda del reddito ISEE familiare (massimo bonus per dichiarazioni <20.000/anno). Basta presentare autocertificazione e scontrino in cassa per azzerare il costo dell’aggiornamento.

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