Facebook

Il social network Facebook ha deciso di continuare il proprio piano che consiste nell’inserimento della crittografia nei messaggi che gli utenti si scambiano sulle sue piattaforme. Questi messaggi sono quindi inaccessibili ad occhi esterni.

La compagnia attraverso una lettera ha respinto l’appello del procuratore generale degli Stati Uniti, William Barr, che nel mese di ottobre ha chiesto di consentire una forma di accesso del governo a questi messaggi per motivi di sicurezza pubblica. Ecco i dettagli della questione.

 

Facebook dice NO alla Casa Bianca e continua con la crittografia nei messaggi

All’interno della lettera, i capi di WhatsApp e Messenger, rispettivamente Will Cathcart e Stan Chudnovsky hanno spiegato che non hanno nessuna intenzione di indebolire la crittografia dei propri prodotti per andare incontro al Governo degli Stati Uniti. Questo per loro creerebbe una vulnerabilità che i malintenzionati potrebbero sfruttare per danneggiare i propri utenti.

La vulnerabilità, hanno evidenziato: “sarebbe un regalo per criminali, hacker e regimi repressivi“. La piattaforma già offre la crittografia end-to-end sull’applicazione di messaggistica WhatsApp ed ha in programma di estenderla anche all’altra applicazione, Messenger e ai Direct di Instagram. William Bar, durante un recente evento organizzato dal Wall Street Journal, è tornato alla carica.

Quest’ultimo ha sostenuto che applicazioni cifrate come WhatsApp, Messenger ed Instagram hanno aiutato le organizzazioni terroristiche, cartelli della droga e molestatori. Le parole di Barr sono arrivate proprio lo stesso giorno in cui Facebook ed Apple sono state chiamate a testimoniare sulla crittografia davanti a una commissione del Senato degli Stati Uniti. Il Responsabile della privacy di Apple, Erik Neuenschwander ha sottolineato quanto sia importante proteggere la privacy dei propri utenti, soprattutto dopo gli avvenimenti degli ultimi anni.

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