Senza dubbio, il canone Rai è fra le tasse più detestate dagli italiani. La possibilità che venga abolito, dunque, sarebbe molto ben accolta da parte di tutti i contribuenti, che spesso lamentano un servizio non adeguato all’ammontare dell’imposta.

Storicamente, il canone Rai rappresentava una tassa sulla fruizione dei canali televisivi statali. Ma da qualche tempo a questa parte, è andato configurandosi un nuovo modo di intendere il canone. Per sfuggire ad una sempre più importante evasione dell’imposta, nel 2016 essa divenne un contributo obbligatorio per il possesso della televisione.

Grazie a quest’operazione, il canone sarebbe stato incluso nella bolletta dell’energia elettrica, e dilazionato in cinque contributi bimestrali per un totale di 90 euro. Ed è ciò che avviene ancora oggi.

D’altra parte, questo lasci ai contribuenti l’onere di comunicare, eventualmente, di non essere in possesso di un apparecchio televisivo. Questo costituirebbe infatti criterio di esclusione dal pagamento, ma non è l’unico. In attesa che la proposta di abolizione concepita dal Movimento 5 Stelle sia discussa in Parlamento, ecco quali sono gli altri criteri per richiedere l’esenzione dal corrispondere il canone Rai.

Canone Rai: in attesa dell’abolizione, ecco chi può far richiesta di esenzione

Quindi, come detto, per non pagare il canone Rai, ci sono due possibilità. La prima, più immediata, corrisponde al non possedere una televisione. È necessario inviare all’Agenzia delle Entrate il modulo di dichiarazione di non detenzione, scaricabile da questo link.

Una seconda possibilità per l’intestatario corrisponde al soddisfare uno di questi requisiti:

  • Possedere un’età pari o superiore a 75 anni e un reddito non superiore a 6.713,98 euro;
  • Essere un agente problematico (condizione dettata dall’art. 34 della Convenzione di Vienna del 18 aprile 1961);
  • Essere funzionario e/o impiegato consolare (sempre sulla base della Convenzione di Vienna, art. 49);
  • Essere funzionario di un’organizzazione internazionale;
  • Essere un militare di cittadinanza non italiana e/o esser parte del personale civile non residente in Italia di cittadinanza non italiana appartenente alle forze armate della NATO.

Anche in questo caso, è necessario richiedere personalmente l’esenzione.

 

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