Sebbene abbia una solidità finanziaria di tutto rispetto, appare oggi difficile pensare che Huawei riesca a evitare ripercussioni sul proprio bilancio economico nel breve e nel lungo termine. Il ban da parte degli USA non è stato assolutamente digerito dal colosso cinese, e l’essere additata come un’azienda pericolosa per la sicurezza nazionale sarà un danno d’immagine difficile da far dimenticare ai consumatori.
Pertanto, gli analisti finanziari hanno cominciato a ipotizzare quanto effettivamente può pesare in termini economici questo danno d’immagine per Huawei. Alcuni rumor dalla Cina sostengono che la stessa azienda ha sposato un approccio conservativo, riducendo gli ordini dei suoi prodotti ai clienti.
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Se ciò fosse vero, sarebbe un peccato per Huawei che potrebbe perdere di nuovo il suo primato nei confronti di Apple, così faticosamente conquistato dopo anni di rincorsa sul volume di vendite mondiale. Anche Samsung, avvicinata nell’ultimo biennio, dovrebbe quindi riallontanarsi inesorabilmente.
Come ammesso dallo stesso presidente di Honor Zhao Ming, c’è “la necessità di rivedere l’obiettivo del sorpasso al vertice, in precedenza previsto entro il 2020“. D’altronde era inevitabile che Huawei fosse rovinato parzialmente dal ban imposto dagli Stati Uniti. La fiducia dei consumatori nei confronti del produttore cinese è incrinata e riconquistarla sarà un’impresa tutt’altro che semplice.
Quindi, mentre il primo trimestre 2019 vede trionfare ancora Huawei per volume di vendite (ma i dati sono riferiti sulla coda delle performance 2018), le previsioni per il resto dell’anno parlano di una riduzione del giro di affari mondiale. Ma se la situazione del ban USA e del conseguente voltafaccia di Google non si risolveranno presto, la situazione potrebbe anche peggiorare. E non è detto che il nuovo sistema operativo targato Huawei sia davvero all’altezza di Android.