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Nonostante si sappia ormai quasi tutto sull’incidente del Boeing 737 Max, emergono ogni giorno particolari sconcertanti che rimodulano sempre più le carte in tavola. In questi mesi sono precipitati ben due velivoli Boeing per lo stesso problema: un difetto al software (ancora immaturo) del sistema anti-stallo presente a bordo, installato pochi mesi prima dell’incidente di Ottobre.

Ulteriori indagini hanno portato alla luce che l’azienda americana era a conoscenza di un problema posto proprio sul modello incriminato e che non l’avesse comunicato in tempo alle compagnie partner.

Boeing era a conoscenza del difetto all’allarme?

La compagnia deve aver sottovalutato la progettazione del software del sistema MCAS.
Tale errore è costato parecchi milioni di dollari di perdite. Si ipotizza che la causa alla base di ciò risieda nell’eterna rivalità fra la compagnia e la sua rivale Airbus. Infatti quest’ultima ha presentato un nuovo modello, l’A320Neo, che è in grado di ridurre fino al 15% di carburante.

Visto l’enorme successo riscontrato con la vendita di tale modello, anche Boeing ha voluto “dare una spinta” sulla produzione del suo modello Max 8. Lo scopo era quello di creare un velivolo in grado di ridurre il consumo di carburante del 13%.

Nella realizzazione di tale modello, i propulsori sono stati montati più in alto rispetto al normale ma di contro, ha portato ad uno sbilanciamento del baricentro dell’aereo.
Il sistema MCAS è stato inserito proprio per bilanciare l’assetto. L’azienda però, non ha segnalato in tempo alle compagnie a cui aveva venduto il Boeing 737 Max 8, di un problema all’allarme del sistema anti-stallo.

Boeing deve recuperare la fiducia degli utenti

Al momento non è chiaro quando gli utenti potranno tornare a viaggiare sicuri sui Boeing 737 Max. Bisognerà capire anche quando le compagnie aeree dichiareranno gli aerei della compagnia “affidabili come un tempo“.
Secondo il Wall Street Journal, l’azienda statunitense realizzerà campagne pubblicitarie importanti per recuperare la fiducia del pubblico, con spot e testimonial famosi.

FONTEIl Post
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