email fraudolenteContinuano a circolare le email fraudolente che mettono a rischio gli utenti con false comunicazioni al fine di ottenere i loro risparmi. Le segnalazioni da parte della Polizia Postale continuano ad essere frequenti e, nella maggior parte dei casi, invitano i titolari di carte PostePay a procedere con attenzione. L’ultima email phishing, però, coinvolge anche i clienti Apple e Netflix invitandoli a sostenere spese inesistenti.

Il nuovo mese potrebbe intensificare i casi di phishing. I criminali potrebbero sfruttare i frequenti acquisti online degli utenti in occasione delle festività per ideare nuove truffe.

Truffe Online: aumentano i tentativi di frode, gli hacker utilizzano nuovi espedienti!

I tentativi di frode online potrebbero aumentare in modo consistente nel mese di dicembre e già da qualche settimana, infatti, le segnalazioni riguardanti nuove truffe in circolazione sono frequenti. I malfattori sfruttano espedienti sempre nuovi per tentare di ingannare gli utenti con falsi messaggi ed email fraudolente spacciandosi per grandi marchi e istituti bancari.

PostePay è l’azienda più utilizzata dai criminali per mascherare le frodi online, infatti, sono infinite le email che richiedono alle potenziali vittime di fornire i dati delle carte prepagate. Tra le varie scuse utilizzate per persuadere gli utenti la più frequente riguarda la sospensione del conto e l’improvviso blocco della carta.

Una comunicazione che susciterebbe la preoccupazione di chiunque e che riesce dunque a convincere i possessori delle carte. La soluzione suggerita dai malfattori, al fine di risolvere i problemi riscontrati, del tutto fittizi, consiste nell’aggiornamento dei dati di accesso al conto. Proprio a tal scopo l’email contiene un link di accesso rapido al sito che consente di effettuare il passaggio. Cliccando sul link l’utente verrà spedito su una pagina clonata che invierà ai criminali tutti i dati inseriti così da permettere loro di prosciugare i risparmi lì presenti.

Truffe di questo tipo possono facilmente essere smascherate. Basterà ricordare che nessuna azienda o banca fornisce informazioni del genere o richiede l’aggiornamento dei dati tramite email.

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