elezioni digitaliQuello delle elezioni digitali è un tema che ci accomuna a livello nazionale e comunitario e delinea una certa propensione al proporsi di interrogativi importanti in merito all’efficacia dei sistemi di sicurezza ed alla riservatezza del voto.

Gli insuccessi, o al limite i successi solo parziali, hanno descritto una situazione davvero poco convincente che potrebbe trovare una potenziale soluzione nell’utilizzo dei sistemi blockchain.

 

Elezioni digitali: come si potrebbe procedere

In tempi recenti si sono prese in considerazione le tematiche chiave legate alla validità dei sistemi di firma digitale da volersi in sostituzione dei metodi di apposizione alla sottoscrizione manuale autenticata. Una situazione che abbatte le barriere della burocrazia e velocizza i processi di accesso alle funzioni ed ai servizi pubblici e privati in rete.

Allo stesso modo, il sistema delle elezioni digitali potrebbe garantire una maggior convenienza teorica che si pone non solo al cospetto della verifica automatica dell’identità ma anche alla creazione di una scheda digitale anonima. Aspetti che, nel loro complesso, consentirebbero certo di guadagnare maggior margine di contenimento per le spese “di cancelleria” ed i salari da elargire agli scrutatori presenti nelle varie sedi di consultazione elettorale.

Restano comunque da sgominare i problemi di sicurezza, verso cui ci si sta ponendo tramite un sistema di votazione basato su blockchain sperimentato in lo scorso marzo in Sierra Leone con la compartecipazione dell’italiana Multiversum, la quale ha elaborato un complesso sistema di sicurezza di quarta generazione che si avvale di algoritmi in grado di bypassare il pericolo dei brogli elettorali ponendo nuova enfasi alla questione sicurezza.

L’obiettivo è quello di creare un database con gli aventi diritto al voto per creare poi una scheda di voto virtuale tutelata da Blockchain 4.0 con sistema di criptazione dei voti e gestione anonima dei resoconti e dei singoli voti.

Un sistema che, se regolarmente attivo, consentirebbe una netta riduzione dei tempi di gestione delle votazioni e degli esborsi sul piano economico da parte dello Stato e delle istituzioni impegnate nel sistema di consultazione. Sistema che prevederà nuove cabine elettorali digitali concepite in nome della riservatezza e della più totale trasparenza.

I governi si dimostrano ampiamente interessati a questa manovra e si pensa ad una prima fase di test entro i prossimi 5 anni. Riusciremo a risolvere questa situazione? Saremo davvero tutelati sotto il profilo della sicurezza portandoci alla digitalizzazione del voto?

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