Intesa San Paolo si difende dal phishing. Anche il Gruppo Intesa San Paolo è vittima di tentativi di truffa online e ci tiene a dare consigli ai propri clienti. Nonostante siano stati fortificati i siti delle banche, in seguito ai numerosi tentativi di truffa avvenuti nel passato, il pericolo è sempre in agguato. Come i metodi di sicurezza online, anche i procedimenti di phishing si sono rafforzati e potenziati. Oggi il truffatore invia email o SMS a migliaia di indirizzi con una falsa comunicazione per i motivi più disparati – motivi di sicurezza, problemi tecnici. Ultimamente, agli SMS e alle email si stanno diffondendo anche tentativi di truffe tramite il popolare servizio di messaggistica istantanea, Whatsapp. Il messaggio invita, in questo modo, a fornire i propri codici di accesso; la povera vittima ignara verrà indirizzata su un sito falso, ma molto simile al sito della Banca ed è in quel momento che il truffatore verrà a contatto con i codici di accesso dell'utente. L'email trae facilmente in inganno anche perché il truffatore utilizza un linguaggio, un contenuto e, soprattutto, una grafica – nelle email, ad esempio, è presente l'imitazione del logo della Banca – che ricordano molto le email inviate dalla propria banca. E' doveroso ricordare che già numerosi tentativi di truffa sono avvenuti questa estate con email che riportavano il seguente testo: “Gentile cliente, cartella esattoriale nr 7230/2017 procedimento sanzionario amministrativo nr 46520/2017 raccomandata in allegato direttamente nella sezione online del sito Intesa Sanpaolo, accedere al sito cliccando qui.” In che modo, allora, bisogna proteggersi dal phishing? Il Gruppo Intesa Sanpaolo non chiede mai dati personali o bancari tramite email, SMS o messaggi di Whatsapp. Inoltre, le email truffaldine non contengono nome, cognome o indirizzo del destinatario e sono spesso presenti errori grammaticali – questi messaggi, infatti, sono generati da traduttori automatici. Chiunque può essere vittima di phishing, anche se le vittime preferite dagli hacker sono soprattutto gli anziani, spesso non a conoscenza dei pericoli che possono celarsi dietro un'email o un SMS. La prima cosa da fare, innanzitutto, è avvisare le autorità e la banca interessata, cambiare subito il codice PIN e bloccare la carta – magari inserendo più volte il codice PIN errato. Il Gruppo Intesa Sanpaolo risponde agli utenti consigliando di tenere gli occhi bene aperti: innanzitutto, sono stati attivati gli opportuni interventi alle autorità giudiziare. Inoltre, rassicura i propri clienti che il sistema di sicurezza della banca non è stato violato e sottolinea che loro non chiedono mai dati personali e bancari tramite messaggi, email o anche telefonicamente. Nonostante ciò, i metodi di sicurezza ulitizzati dal Gruppo Intesa Sanpaolo sono molto efficienti: gli ex clienti di Banca Intesa hanno a disposizione il codice cliente, un codice segreto, la password dispositiva e la chiave a consumo; gli ex clienti SanPaolo hanno a disposizione il codice titolare, il codice segreto e operativo. Per accedere ai servizi di Intesa Sanpaolo, è sempre sconsigliato cliccare sulle email ricevute ed è, invece, consigliato digitare direttamente uno degli indirizzi: www.intesasanpaolo.com, www.bancaintesa.it e www.sanpaolo.com Intesa San Paolo – fishing – truffa – codice pin – carta di credito – dati personali – dati bancari

Nonostante siano stati fortificati i siti delle banche, in seguito ai numerosi tentativi di truffa avvenuti nel passato, il pericolo è sempre in agguato. Come i metodi di sicurezza online, anche i procedimenti di phishing si sono rafforzati e potenziati. Oggi il truffatore invia email o SMS a migliaia di indirizzi con una falsa comunicazione per i motivi più disparati – motivi di sicurezza, problemi tecnici.

Ultimamente, agli SMS e alle email si stanno diffondendo anche tentativi di truffe tramite il popolare servizio di messaggistica istantanea, Whatsapp. Il messaggio invita, in questo modo, a fornire i propri codici di accesso; la povera vittima ignara verrà indirizzata su un sito falso, ma molto simile al sito della Banca ed è in quel momento che il truffatore verrà a contatto con i codici di accesso dell’utente. L’email trae facilmente in inganno anche perché il truffatore utilizza un linguaggio, un contenuto e, soprattutto, una grafica – nelle email, ad esempio, è presente l’imitazione del logo della Banca – che ricordano molto le email inviate dalla propria banca.

E’ doveroso ricordare che già numerosi tentativi di truffa sono avvenuti questa estate con email che riportavano il seguente testo: “Gentile cliente, cartella esattoriale nr 7230/2017 procedimento sanzionario amministrativo nr 46520/2017 raccomandata in allegato direttamente nella sezione online del sito Intesa Sanpaolo, accedere al sito cliccando qui.”

Intesa San Paolo, tramite email ed SMS le truffe più diffuse

Il Gruppo Intesa Sanpaolo non chiede mai dati personali o bancari tramite email, SMS o messaggi di Whatsapp. Inoltre, le email truffaldine non contengono nome, cognome o indirizzo del destinatario e sono spesso presenti errori grammaticali – questi messaggi, infatti, sono generati da traduttori automatici.

Chiunque può essere vittima di phishing, anche se le vittime preferite dagli hacker sono soprattutto gli anziani, spesso non a conoscenza dei pericoli che possono celarsi dietro un’email o un SMS. La prima cosa da fare, innanzitutto, è avvisare le autorità e la banca interessata, cambiare subito il codice PIN e bloccare la carta – magari inserendo più volte il codice PIN errato.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo risponde agli utenti consigliando di tenere gli occhi bene aperti: innanzitutto, sono stati attivati gli opportuni interventi alle autorità giudiziare. Inoltre, rassicura i propri clienti che il sistema di sicurezza della banca non è stato violato e sottolinea che loro non chiedono mai dati personali e bancari tramite messaggi, email o anche telefonicamente.

Nonostante ciò, i metodi di sicurezza ulitizzati dal Gruppo Intesa Sanpaolo sono molto efficienti: gli ex clienti di Banca Intesa hanno a disposizione il codice cliente, un codice segreto, la password dispositiva e la chiave a consumo; gli ex clienti SanPaolo hanno a disposizione il codice titolare, il codice segreto e operativo.

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