Negli scorsi giorni vi abbiamo annunciato (errata corrige) il cambio di fatturazione di TIM ed il conseguente risparmio da parte degli utenti. L’azienda italiana, proprio come gli altri provider di telefonia mobile, a partire dal prossimo Aprile sarà costretta dalle nuove norme a ritornare ai pagamenti ogni trenta giorni.
TIM aumenta i prezzi con il cambio di fatturazione
La notizia delle rimodulazioni dei contratti è confermata. Ciò che invece è stato sbagliato, nelle nostre previsioni, è il risparmio per gli utenti. TIM, infatti, non mollerà la presa ed, a partire dal prossimo 1 Aprile, porterà tutti i contratti a fatturazione mensile con un surplus del 8,6% a rinnovo come compensazione del cambio.
In pratica, per i consumatori, il ritorno al pagamento ogni trenta giorni non comporterà risparmi, ma anzi comporterà un ennesimo aumento. TIM, infatti, al fine di ottemperare il mancato gettito della “tredicesima mensilità” avrebbe potuto effettuare un aumento semplice al 8,4%.
I clienti saranno avvisati tramite sms della rimodulazione del contratto. Come ovvio, essendo una legge dello Stato, per loro non ci sarà modo di rifiutare il cambiamento unilaterale della propria utenza.
Il comportamento degli altri operatori
Arrivati a questa decisione, cresce la curiosità per vedere come si adegueranno gli altri operatori. I prossimi giorni saranno decisivi per scoprire come risponderanno a TIM i diretti concorrenti. Vodafone e soprattutto Wind Tre decideranno di aumentare i loro prezzi o daranno strada libera a risparmi veri per i loro clienti?