Salary
LinkedIn Salary: il tuo stipendio è troppo basso? Ora puoi saperlo

Salary è un nuovo strumento lanciato da LinkedIn che permetterà a milioni di utenti di verificare l’adeguatezza del proprio stipendio. Questa innovativa piattaforma sviluppata da un team di ingegneri che lavorano per il popolare social network sfrutta un algoritmo che prende in considerazione diversi fattori: dimensioni dell’azienda in cui si lavora, istruzione, area geografica in cui si vive, mansione, competenze, ecc.

Questo strumento, attualmente disponibile soltanto in alcuni Paesi (Stati Uniti d’America, Regno Unito e Canada), è in grado di svolgere una serie di operazioni attraverso le quali gli utenti possono conoscere numerose informazioni riguardanti l’adeguatezza del proprio salario.

Fra le informazioni che è possibile conoscere grazie a LinkedIn Salary troviamo ad esempio il calcolo del salario di base con l’aggiunta di eventuali premi e l’identificazione delle principali località geografiche in cui è possibile guadagnare di più. Inoltre, il nuovo tool messo a disposizione da LinkedIn, consente di identificare quali sono i requisiti e le competenze professionali necessarie per avere uno stipendio più alto e, cosa ancora più interessante, quali sono i settori in cui i salari sono mediamente più elevati.

Salary: perché LinkedIn ha ideato questo nuovo strumento

Il motivo per cui LinkedIn ha introdotto Salary. Fiorella Crespi, direttore dell’Osservatorio HR Innovation Practive del Politecnico di Milano, ha spiegato in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore i possibili motivi che hanno spinto il social a ideare questa nuova piattaforma.

La Crespi ha riferito: “LinkedIn vuole ampliare i servizi che già oggi sta offrendo ai suoi utenti, aiutandoli a comprendere quali siano le competenze che permetterebbero loro di guadagnare di più. Ma bisogna prestare attenzione a porre troppa enfasi sul salario: soprattutto i giovani, infatti, quando devono scegliere l’azienda per cui lavorare, danno grande valore anche ad altri aspetti come la flessibilità nell’organizzazione del lavoro, il work-life balance, lo sviluppo delle competenze/professionalità attraverso piani di formazione e altri aspetti che non sono inclusi nel salario”.

VIAIl Sole 24 Ore
FONTELinkedIn
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