parrot disco

Parrot Disco è il nuovo drone presentato al CES di Las Vegas da Parrot. Si tratta di un velivolo tuttala dotato di una fotocamera anteriore da ben 14MP con un’autonomia di oltre 45 minuti e una velocità di 80km/h.

Parrot è l’azienda leader nella produzione dei droni e questa volta sembra essersi superata passando dai classici quadricotteri ad un drone tuttala con elica posteriore e fotocamera anteriore per una visione unica e privilegiata sul volo che è in grado di realizzare il Parrot Disco.

Parrot Disco, il drone tuttala presentato al CES

Parrot_DISCO_Drone_Front

Parrot Disco ha un peso inferiore ai 700 grammi e le due semi ali sono staccabili in modo che è più facilmente trasportabile e consente di migliorare la resistenza agli urti in caso di atterraggio non troppo morbido. Il drone atterra e decolla in modo autonomo e anche il suo controllo in aria è semplice grazie ai molteplici sensori di cui è dotato tra cui accelerometro, giroscopio, magnetometro, tubo di Pitot e GPS.

La velocità che può raggiungere il nuovo drone di Parrot è impressionante ed di 80 km/h con una autonomia di ben 45 minuti, se pensiamo che in genere per i quadricotteri è di circa una decina di minuti si può capire la differenza. La forma consente, probabilmente, di utilizzare una batteria più capiente e di consumare anche meno grazie all’aerodinamicità dell’ala.

Nella parte anteriore è collocata una fotocamera da ben 14MP, anche questa una caratteristica unica, che permette di avere una visione incredibile sul volo che si effettua. Il controllo del velivolo avviene tramite collegamento WiFi con lo smartphone, con l’apposita app Parrot Skycontroller, ed è possibile utilizzare anche degli occhiali a realtà aumentata per avere “la testa tra le nuvole” come dichiara la stassa Parrot.

Parrot Disco sarà disponibile nel corso di quest’anno ad un prezzo non ancora indicato, ma che sarà di livello, se non superiore, a quelli a cui siamo abituati con i quadricotteri dell’azienda.

Articolo precedenteAndroid Marshmallow 6.0: novità sui dispositivi che lo riceveranno
Articolo successivoGoogle sistema alcune vulnerabilità di Android