Uno strano esperimento condotto dall'ingegnera informatica Hazel ha attirato l'attenzione di molti appassionati di tecnologia
Uno strano esperimento condotto dall’ingegnera informatica Hazel ha attirato l’attenzione di molti appassionati di tecnologia

Hazel, un’ingegnera informatica, ha intrapreso un esperimento sorprendente che sta attirando l’attenzione degli appassionati di tecnologia. Sul suo Mac, ha mantenuto aperte ben 7.470 schede di Firefox per più di due anni, e sembra che non abbia alcuna intenzione di fermarsi – almeno per il momento. La sua straordinaria impresa ha recentemente ricevuto ulteriore risonanza quando il browser ha proposto la chiusura di tutte queste schede. Tuttavia, Hazel ha rifiutato l’operazione e le schede sono state recuperate tramite il ripristino di una sessione precedente dalla cache dei profili.

 

La memoria digitale di Hazel

“Mi sento come se una parte di me fosse stata ripristinata“, ha dichiarato Hazel su X, aggiungendo in un successivo post che l’impatto sulla memoria del suo computer è minimo. Il file di sessione che contiene le informazioni sulle schede occupa solo circa 70MB e Firefox carica una scheda in memoria solo se è stata aperta di recente.

Ma perché Hazel ha deciso di mantenere così tante schede aperte? La risposta, sorprendentemente, è “per nostalgia“. Parlando con PCMag, ha spiegato: “Mi piace scorrere indietro e vedere gruppi di schede di mesi fa: è come un viaggio nella memoria di tutto ciò che stavo facendo/imparando/pensando”.

La domanda che molti si pongono è se le prestazioni del suo Mac siano state influenzate da questa straordinaria quantità di schede aperte. E la risposta di Hazel è rassicurante: “Nient’affatto“. Secondo l’ingegnera, Firefox è abbastanza efficiente in termini di memoria e non carica i siti web a meno che non si faccia clic sulla scheda corrispondente, riducendo così l’utilizzo di risorse.

 

Un esperimento rischioso

Questo bizzarro esperimento di Hazel sta suscitando curiosità e dibattiti sulla gestione della memoria del browser e sulle abitudini di navigazione online. Mentre alcuni lo considerano un esempio estremo di conservazione della storia digitale personale, altri potrebbero interrogarsi sulle pratiche di gestione dei dati e sulla sicurezza informatica. Resta comunque un fatto interessante che illustra l’ingegno e la creatività degli individui nell’utilizzo della tecnologia quotidiana.

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