Stellantis

Stellantis, uno dei più importanti attori attivi nell’industria automobilistica globale, di recente ha annunciato un piano di ristrutturazione completo. Quest’ultimo coinvolgerà circa 400 dipendenti della sua sede e il centro tecnico situati ad Auburn Hills, in Michigan. Questa mossa ha suscitato un ampio dibattito all’interno del settore. In quanto l’azienda mira a tagliare i costi al fine di rendere le auto elettriche più accessibili alla classe media. Anche a costo però di rendere disoccupati una grande quantità di lavoratori.

Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, ha chiarito che nonostante gli sforzi volti alla transizione verso i veicoli elettrici, la produzione di auto di questo tipo comporta, in ogni caso, un aumento dei prezzi del 40% rispetto ai modelli tradizionali a benzina. Tale consapevolezza ha spinto così l’azienda a prendere misure drastiche. Al fine di garantire una maggiore competizione nel mercato. Una decisione che senz’altro ha delle conseguenze morali a dir poco discutibili.

Stellantis, si procede con una strategia aggressiva

La decisione di Stellantis di ridurre il personale è stata fortemente influenzata dalla recente diminuzione della domanda nel mercato delle auto elettriche. Cosa particolarmente evidente nel corso del 2023. Mentre marchi come Tesla e BYD continuano a guadagnare terreno e a catturare l’interesse dei consumatori, le case automobilistiche tradizionali si trovano ad affrontare sfide importanti nel cercare di adattarsi alle nuove esigenze del mercato attuale.

Va considerato però che l’impegno di Tesla nei confronti di questo settore è decennale, di conseguenza una sua posizione di vantaggio rispetto alle altre aziende, può essere facilmente comprensibile. A differenza dei produttori “solo elettrici“, le società come Stellantis devono confrontarsi con investimenti già in corso e strutture industriali talvolta piuttosto difficili da adattare per la produzione di veicoli a energia.

Nonostante tutto però, il CEO Tavares resta fiducioso per il prossimo futuro. Si è ormai certi che la riduzione dei prezzi dei mezzi e del personale, sia la soluzione più adatta per ripristinare una certa autorevolezza nel mercato. Non ci resta che stare a vedere se tale “premonizione” diventi realtà, o se si rivelerà essere un disastroso buco nell’acqua.

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