Spotify: sulla piattaforma torna Neil Young dopo le controversie

Dopo due anni di assenza, il leggendario musicista Neil Young torna su Spotify, la piattaforma di streaming musicale da cui aveva ritirato tutto il suo catalogo in segno di protesta contro la presenza del podcast del negazionista e no-vax Joe Rogan. Il come-back è un importante passo ed ha portato a ritorni da parte di altri artisti che in solidarietà con Young avevano effettuato la sua stessa presa di posizione.

La decisione di Young di tornare su Spotify non è priva di polemiche. Il musicista ha spiegato che il cambiamento è statalo motivato dal fatto che servizi come quelli offerti da Apple ed Amazon hanno cominciato a fornire simili podcast controversi. Ha anche sottolineato che non poteva abbandonare tutte le piattaforme poiché la sua musica avrebbe avuto una visibilità molto limitata nello streaming. Per l’analisi di Billboard, il boicottaggio di Spotify ha comportato una perdita di almeno 300.000 dollari per il cantante canadese.

Le continue critiche di Young a Spotify

Oltre alla questione legata ai podcast controversi, Neil Young ha anche criticato la qualità audio della musica su Spotify, definendola come la piattaforma avente la peggiore risoluzione al mondo. Il cantante ha fatto anche notare che servizi come Qobuz e Tidal riproducono i suoi album in alta risoluzione, mentre su Spotify l’audio è decisamente inferiore. Il musicista ha espresso però la speranza che l’app cambi, incoraggiandola nell’essere davvero la migliore del settore come dicono in tanti. Il suo appunto propositivo si perde tra le critiche: non basta un pizzico di zucchero su una montagna di parole amare.

Anche se hanno accolto il ritorno con reazioni contrastanti, esso rimane un segno della complessità delle dinamiche tra gli artisti e della realtà musicale. Se da un lato le critiche hanno reali fondamenta, dall’altro accettare di essere sulle app ha fatto storcere il naso. Non sono pochi quelli che hanno visto nel gesto l’ipocrisia del cedere al “vile denaro”. Sarà pur vero forse, ma se sei un cantante non puoi far altro che accettare i lati negativi degli strumenti che hai a tua disposizione. La sua decisione influenzerà il panorama dello streaming musicale? Spotify risponderà alle richieste del musicista? A quest’ultima domanda forse non ci sarà alcuna risposta.

Articolo precedenteAsciugacapelli Professionale ghd Helios in OFFERTA su Amazon
Articolo successivoWhatsApp, novità in arrivo per l’app di messaggistica