Google, YouTube, AI, userLa modalità Picture-in-Picture, detta anche comunemente PiP, è una funzionalità che spesso diamo per scontata, dato che è in circolazione da un po’ e ormai quasi ogni servizio e piattaforma è in grado di supportarla. YouTube, ad esempio, ha consentito agli utenti di utilizzare questa modalità su Android per anni. Anche se, in un secondo momento sono state introdotte alcune limitazioni soprattutto per noi utenti europei.

La possibilità di usufruire della modalità Picture-in-Picture permette di visualizzare due schermate nello stesso momento – di differenti applicazioni, piattaforme, servizi, ecc. Durante la visualizzazione dei diversi contenuti, uno dei due schermi è in un piccolo riquadro fluttuante in sovrimpressione. La traduzione letterale, infatti, è “immagine nell’immagine”, che rende bene l’idea. Fino a poco tempo fa gli utenti non abbonati a YouTube Premium non potevano accedere alla modalità PiP. La situazione è cambiata nel 2022, anche se solo per i clienti statunitensi. Sembra che la situazione sia diversa già da alcune settimane. Ancora presto, tuttavia, per esserne certi. Potrebbe trattarsi di un bug.

Youtube: modalità Picture-in-Picture gratis per tutti, nessuna smentita ufficiale sulle ultime voci

Ci sono svariate testimonianze di utenti europei che sono riusciti ad utilizzare la funzione senza alcun piano d’abbonamento. Questo rende credibile la teoria che potrebbe trattarsi di una funzione in fase di test. Come già accennato, non è da escludere sia solo un errore da parte dell’azienda. Proprio nei giorni scorsi la società ha ribadito che fuori dagli USA è necessario avere l’account Premium per la modalità Picture-in-Picture. Potrebbe essere – anche involontariamente – una risposta a queste voci sulla PiP gratis per tutti a livello globale che circolano nei forum.

Le pagine di supporto di YouTube continuano a menzionare le limitazioni esistenti, senza alcun tipo di variazione. Tra l’altro, non solo la funzione PiP è gratuita esclusivamente negli Stati Uniti ma anche gli statunitensi devono adattarsi alle limitazioni con determinati contenuti, soprattutto con i video musicali. In quest’ottica, l’estensione della modalità nei Paesi fuori dagli USA sembra una possibilità remota. Non ci resta che sperare ci siano effettivamente dei test in corso e non dei semplici errori sulla piattaforma.

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