La NASA utilizzerà la fissione nucleare per alimentare le sue missioni

L’esplorazione dell’universo e dello spazio è sempre stato uno dei principali sogni e obiettivi dell’umanità.

Il primo atterraggio sulla luna è infatti uno dei momenti più emozionanti e significativi della storia dell’umanità.

Da quel famoso 20 luglio 1969 sono passati tanti anni e la tecnologia sempre più avanzata ha permesso di esplorare nuovi orizzonti spaziali.

La NASA ha condotto diverse missioni ed esplorazioni, e il nuovo obiettivo dell’agenzia spaziale degli Stati Uniti è quello di creare un reattore a fissione nucleare che sia in grado di generare energia per alimentare le future missioni, in particolare quelle sulla Luna e su Marte.

NASA, come produrre energia per alimentare le missioni

Il progetto, chiamato Fission Surface Power Project, ha riscosso un grande successo ed è già alla fine della sua fase iniziale.

L’obiettivo di creare una fonte di energia da sfruttare per le missioni lunari nasce principalmente dal concetto che sulla Luna i sistemi di energia solari hanno delle gravi limitazioni a causa delle condizioni ambientali e della sua superficie.

Il reattore a fissione nucleare potrebbe essere posizionato in zone all’ombra e dovrebbe essere in grado di fornire un’energia elettrica di 40 kilowatt (kW), sufficiente ad alimentare l’habitat e tutti gli esperimenti necessari.

Per questo progetto la NASA ha stanziato 5 milioni di dollari ciascuno per tre contratti con i diversi partner, che si sono occupati di sviluppare l’idea di un reattore a fissione nucleare e di tutto il contorno.

Le richieste della NASA erano quelle di un reattore che non superasse le sei tonnellate di peso, che non emanasse dosi eccessive di radiazioni elettromagnetiche e che potesse rimanere in funzione per ben 10 anni.

La gara d’appalto per la fase 2 è programmata per il 2025, mentre la fine assoluta del progetto e il lancio del reattore sulla Luna è previsto per l’inizio del terzo decennio del 2000.

 

 

 

 

 

 

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