Il divario nella longevità tra uomo e donna non è più cosi grande

Con il passare dei secoli, l’aspettativa di vita della nostra specie si è allungata. Questo è stato reso possibile grazie alle scoperte in ambito medico, all’abbondanza di cibo e alla diminuzione del numero di gravidanze

Se diamo un occhiata ai dati storici, nel Novecento e inizio del nuovo millennio è stata registrata una differenza nell’aspettativa di vita tra uomo e donna molto interessante. Mentre la donna vive più a lungo dell’uomo, quest’ultimo incombe in un’alta percentuale di mortalità giovanile ed improvvisa.

Questo divario si può spiegare con diverse ragioni. Durante lo scorso secolo sono avvenuti due conflitti mondiali, che hanno fatto registrare un’impennata di decessi. Mentre le donne hanno cominciato a godere di maggiori diritti (frutto di molte proteste e sacrifici), hanno portato quest’ultime a vivere meglio la propria sessualità e a prendersi più cura di sé, gran parte dei maschi single continua a morire per via di ragioni inspiegabili.

Come dicevamo prima, le scoperte nel settore medico hanno portato all’introduzione di nuovi strumenti ed interventi durante (prima e dopo) il parto. Questo di conseguenza si è rivelato un fattore importante, ha concesso alle donne di arrivare alla soglia di 84 anni e mezzo di aspettativa di vita.

Diamo un’occhiata a qualche studio riguardante l’aspettativa di vita

Secondo una revisione attuata dalle Nazioni Unite, il gap tra uomini e donne sta a poco a poco diminuendo a livello globale. Anche se la nostra vita non si è allungata di molto rispetto ai secoli precedenti, l’uomo ha meno problemi, che fino a qualche decennio fa’ conducevano ad una morte prematura. Per esempio, dal 1990 al 2010, ogni Nazione ha mostrato un progresso che ha segnato l’esistenza di ogni individuo.

Prendendo in considerazione una media globale, il gap tra uomini e donne è di circa 4 o 6 anni. In alcuni casi, come in Russia, le donne possono vivere addirittura 10 anni in più degli uomini. In Italia il divario è solo di 3 anni e mezzo (gli uomini 81 anni e donne 84 e mezzo anni).

Nel 1990 il divario era molto più grande, infatti gli uomini avevano un aspettativa di vita di 65,3 anni, mentre per le donne era di 79 anni. Se l’attitudine mondiale continuerà nella direzione del miglioramento, il gap tra i sessi potrebbe andare a diminuire. Se tutto ciò accadesse entro la fine di questo decennio, entrambi i sessi guadagnerebbero qualche anno di vita.

Nulla è gratis, questo infatti potrebbe costare alla popolazione mondiale un aumento dei pensionati e delle persone incapaci di autogestirsi. Anche il numero di giovani scenderà, e per questo l’OSM sta invogliando molti paesi,tra cui l’Italia, a preoccuparsi per la salute e la sicurezza dei propri cittadini.

Ecco cosa ci dicono altre ricerche

Sono stati fatti altri studi con i quali si dimostra che questo benessere generale avrà conseguenze catastrofiche a lungo andare. Per il 2100, si prospetta che la popolazione di molti paesi tra i quali Italia, Giappone e Cina, diventeranno meta di emigrazioni globali.

Tutto questo benessere influirà a livelli altissimi anche con la sopravvivenza degli ecosistemi. La nostra longevità associata al nostro numero, farà soffrire di più la Terra di quanto non lo stia facendo ora. E se adesso sta soffrendo immaginiamo come sarà la situazione in futuro, ecco perché molti studiosi cercano di far ragionare le persone riguardo ai loro stili di vita. Si prospetta che entro il 2060 la popolazione arriverà ad oltre 10 miliardi di persone.

L’umanità sta conoscendo un elisir di lunga vita, però ci sono ancora molte cose che si possono migliorare per avere un futuro più roseo.

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