Flat tax e taglio del cuneo fiscale

Il governo si pone a capo dell’appuntamento con le tante promesse fatte in campagna elettorale, che di certo non potranno essere mantenute con la prima manovra, che infatti sarà in gran parte assorbita dalle misure emergenziali.

Tuttavia, l’esecutivo dovrà dare un segnale. Fratelli d’Italia insiste sulla sua proposta di flat tax incrementale: cioè di tassare solo il reddito dichiarato in più rispetto agli anni precedenti con un’aliquota fissa del 15%. Una misura che, secondo i tecnici del partito, si autofinanzia in buona parte attraverso la creazione di una base imponibile.

La Lega, invece, ha come priorità l’estensione della flat tax del 15% sulle partite IVA, che ora riguarda i lavoratori autonomi e professionisti con reddito fino a 65mila euro e che la Liga Nord vorrebbe aumentare fino a 100mila (anche al costo del 20%), con un costo di circa 1,1 miliardi all’anno.

Cosa succederà in futuro

Ma il primo problema del prossimo governo sarà quello di trovare invece 4 miliardi e mezzo per finanziare il mini-taglio al cuneo fiscale che Draghi ha deciso per il 2022 su salari fino a 35.000 euro lordi.

Quasi certe, invece, le nuove misure di condono fiscale. Non solo perché sono nei programmi di tutti i partiti di centrodestra, ma anche perché non costano nulla. Dovrebbero infatti generare nuovo reddito. Per questo è stata rilanciata sul Corriere la proposta dal direttore finanziario di Fratelli d’Italia, Maurizio Leo, di un fondo accertamenti fino a 3.500 euro.

L’ipotesi su cui stanno lavorando i tecnici è quella di saldare il debito verso l’IRS pagando solo il 20% dell’importo dovuto.

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