rojadirecta

Uno spagnolo che gestiva cinque siti pirata, offrendo un’ampia varietà di contenuti, è stato condannato a due anni di reclusione da un tribunale di Madrid. Al processo, le parti hanno deciso di sospendere la sentenza a condizione che risarcisca 500000 euro di risarcimento. Di conseguenza sono state ritirate anche le accuse contro la madre dell’uomo.

Circa un decennio fa questi siti potevano operare in modo relativamente libero, ma di recente le forze dell’ordine sono diventate più attive, in parte sostenute da una nuova legislazione.

Ormai è chiaro che gestire un sito pirata non è privo di rischi. E gestire cinque siti pirata contemporaneamente è ancora più problematico, come ha scoperto Miguel TG a proprie spese.

Miguel e sua madre sono stati visti come le menti dietro il sito emulatore di streaming sportivo rinconrojadirecta.com, così come portalXD.com, epubgratis.tv, rinconpeliculas.com e torrentsdvdrip.com, che offrivano un’ampia varietà di contenuti.

Per facilitare la loro impresa i due fondarono la società Jupiter Networks. Inoltre, la madre ha fondato una seconda società, La Clave Ganadora, che è stata utilizzata anche per facilitare il loro business online.

I due alla fine sono apparsi sul radar delle forze dell’ordine spagnole. Secondo l’accusa, i cinque siti hanno offerto l’accesso a materiale che violava il copyright e hanno generato entrate per oltre un milione di euro tra il 2013 e il 2018.

La maggior parte delle entrate proveniva da rinconrojadirecta.com, probabilmente attraverso una pubblicità aggressiva, ma con centinaia di migliaia di membri, portalXD.com era probabilmente il sito più popolare.

Il caso è stato processato in un tribunale di Madrid questa settimana, dove l’accusa ha chiesto una pena detentiva di cinque anni contro la madre e il figlio. Inoltre, i titolari dei diritti d’autore hanno chiesto il risarcimento dei danni subiti.

Arriva la sospensione della pena detentiva

La corte aveva programmato un processo di tre giorni per il caso, ma il quotidiano locale El Pais riferisce che entrambe le parti hanno raggiunto un accordo di consenso in sole tre ore.

Come parte dell’accordo, Miguel è stato condannato a due anni di carcere. Inoltre dovrà risarcire 500.000 euro a vari aventi diritto; 125mila dollari a LaLiga, 125mila dollari a Mediapro, 241mila dollari all’Associazione Nazionale Distributori e Importatori Videografici e 9 mila dollari all’AEVI.

È interessante notare che l’importo totale dei danni è inferiore alle entrate realizzate dai siti.

La pena detentiva è condizionale, il che significa che non dovrà essere scontata se Miguel rimane libero da accuse penali nei prossimi cinque anni. Egli è inoltre tenuto a risarcire l’intero importo del danno entro sette anni. Nel frattempo, non è autorizzato a gestire o ospitare siti web per un periodo di due anni.

 

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