Fineco Bank, qualche mese fa, aveva avvisato tutti i suoi clienti in merito alla decisione di chiudergli il conto corrente. Questo perché, secondo la banca, le condizioni in essere erano antieconomiche. Infatti l’istituto di credito, con una informativa, avvertì tutti coloro che avevano depositati più di 100 mila euro. Il problema stava nel fatto che nessuna formula bancaria era attiva per giustificare il conto. Nondimeno, finalmente si è espressa l’Antitrust in merito al procedimento istruttorio aperto nei confronti di Fineco su questa annunciata chiusura dei conti.
Fineco: mazzata dall’Antitrust
È arrivata la mazzata simbolica dell’Antitrust per Fineco. La banca infatti si era resa famosa per la sua decisione, alquanto discutibile, di chiudere i conti correnti dei clienti, a suo dire, improduttivi. Una scelta che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato non ha apprezzato. Ecco cosa aveva dichiarato in una nota, proprio in merito a questa pratica commerciale scorretta:
“Secondo l’ipotesi di avvio dell’istruttoria con questa modifica contrattuale Fineco Bank poteva esercitare pressioni sui correntisti per indurli a sottoscrivere servizi finanziari e/o di gestione del risparmio, peraltro con condizioni economiche onerose, in modo da dirottare la liquidità superiore a 100.000 euro verso forme di finanziamento o di investimento più profittevoli per la banca e lasciando come unica alternativa per i clienti la chiusura del conto corrente. Si tratta però di un’alternativa penalizzante per i correntisti, considerati i costi a loro carico per il trasferimento del conto presso un altro istituto di credito“.
Ora tutto si è chiuso con buona pace di Fineco che si è impegnata nei confronti dell’Antitrust a chiarire ai clienti:
- “che non recederà dal contratto per un periodo di 90 giorni da quando vengono contattati; tempo a disposizione del cliente per scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze tra quelle presentate“;
- “non eserciterà il recesso in caso di correntisti privi di un conto in un altro istituto di credito, che subirebbero nella massima misura gli effetti della chiusura del rapporto. Nel caso in cui i correntisti privi di altro conto corrente, in seguito alla lettera di marzo, avessero già effettuato finanziamenti o investimenti, Fineco Bank rimborserà le commissioni pagate per l’esecuzione di ordini di investimento e concederà la possibilità di restituire i finanziamenti senza spese o penali“.