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Finora abbiamo visto come la carenza di chip ha iniziato a colpire in modo pesante il mercato degli smartphone. Non è l’unico settore in crisi però e anzi, forse è uno di quelli che si trova nella condizione migliore. Tra quelli che stanno facendo fatica però c’è anche l‘industria delle automobili.

Un esempio di come questa industria stia soffrendo a causa della carenza di chip? Subaru ha dovuto chiudere il proprio impianto produttivo principale in Giappone. Una chiusura di quasi un mese dovuta alla mancanza dei semiconduttori necessari. Non sono gli unici però.

Subaru non ha una capacità produttiva pari agli altri colossi del settore quindi il danno sembra più alto. Anche i colossi come Volkswagen devono fare gli stessi conti tanto che ha dovuto annunciare una riduzione delle vetture da produrre. Non si tratta solo delle auto elettriche, sicuramente le più colpite, ma tutti i modelli. Un effetto globale che non avrà soluzione in tempi brevi.

 

Carenza di chip: l’effetto mondiale

Questa carenza di chip è un problema globale. Difficilmente si risolverà a breve e anche gli impegni dei produttori di componenti semiconduttori sottolineano che ci vorrà molto tempo. Per esempio, TSMC è pronta a investire fino a 100 miliardi di dollari per migliorare la produzione delle proprie fonderie, ma è un investimento che verrà fatto su tre anni, non tutto in una volta.

Difficile capire come tutto questo si trasformerà anche visto le tensioni tra la Cina e gli Stati Uniti con l’Europa. Quest’ultimi hanno l’intenzione di puntare a una produzione interna di chip del genere così da abbassare l’importanza del paese asiatico sul mercato. Sul lungo periodo sarà sicuramente una mossa che porterà dei benefici, ma sul breve sarà un ulteriore ostacolo.

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