Le novità proposte sul mercato da Nvidia sono destinate a rivoluzionare il mondo del gaming su PC. La portata delle nuove schede è tale da garantire una giocabilità ottima in 4k a prezzi impensabili fino a qualche mese fa.

Senza alcun dubbio la battaglia per la leadership tra Amd e Nvidia è destinata a regalarci altre perle di questo tipo, in uno scontro in grado di accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti.

 

Il pericolo del mining.

In passato, in corrispondenza dell’uscita della nuova generazione di schede grafiche, vi erano stati notevoli problemi di reperibilità. Questi, furono dovuti essenzialmente alla grandissima richiesta scatenata dalla nuova capacità di calcolo delle schede per i cryptominer, che ripulirono il mercato, causando un aumento del prezzo delle unità restanti.

Ad oggi, con l’immissione sul mercato di alcuni modelli in grado di garantire prestazioni eccezionali ad un prezzo vantaggioso, questa situazione rischia di ripetersi?

Ebbene, il rischio maggiore è rappresentato dai cryptominer cinesi su Aethereum, che usano moltissime schede grafiche alla volta per ottenere cryptovaluta. Sebbene inizialmente questo fosse un processo decisamente proficuo, con il tempo il mercato ha subito un arresto. Gli Stati hanno cominciato a regolamentare questa pratica per evitare consumi eccessivi di energia da parte dei cittadini.

Ad oggi però il rischio non sussiste. Infatti, le RTX 3080 hanno una capacità di calcolo per il mining di 3 o 4 volte superiore rispetto alla RTX 2080. Teoricamente, per recuperare l’investimento basterebbe meno di un anno, senza considerare ovviamente l’usura che la scheda sarebbe costretta a subire, accesa per giorni e giorni alla massima potenza. Ad oggi infatti, le schede potrebbero fare gola ai cinesi, ma non come in passato. AMD infatti è la principale fonte di interesse per questo settore, grazie a prestazioni superiori nell’estrazione di valuta digitale.

Articolo precedenteYouTube Music introduce le “playlist assistive” su Android e iOS
Articolo successivoContagi oggi 11/9/2020: 1’606 nuovi casi, crescono le terapie intensive