Lo scorso 18 giugno 2020 il Parlamento Europeo ha emanato un emendamento al rapporto annuale sulla concorrenza, ha chiesto alla Commissione di impedire alle grandi piattaforme di proporre pubblicità mirate.

Con grandi piattaforma s’intendono colossi come Facebook e Google, che sono solite proporre ai propri utenti pubblicità mirate, in base a quello che cercano o ai loro gusti. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

 

Facebook: stop alle pubblicità mirate

La decisione presa dal Parlamento solamente qualche giorno fa altro non è che un colpo al cuore per i grandi big come Facebook e Google, considerando che la pubblicità rientra tra le attività in assoluto più remunerative. L’emendamento al rapporto annuale sulla concorrenza, come anticipato precedentemente, ha puntato ad impedire alle aziende, attive nel campo della pubblicità online, di proporre ai propri utenti annunci personalizzati in base alle loro ricerche o ai loro gusti.

La proposta è partita dal deputato socialista olandese Paul Tang e consiste in una semplice dichiarazione di intenti nella quale il Parlamento “chiede alla Commissione Europea di impedire alle piattaforme di mostrare inserzioni pubblicitarie personalizzate” ai propri utenti. Come ben saprete, per colossi come Google e Facebook poter proporre pubblicità personalizzate è fondamentale, tanto che i loro strumenti sono disseminati ovunque.

Per questo motivo Google sfrutta qualsiasi aspetto dell’uso del suo motore di ricerca e degli smartphone Android, dagli spostamenti, alle ricerche, per proporre pubblicità ad hoc ai propri utenti. Facebook dal canto suo, oltre a poter contare sui like e sulle interazioni su Facebook e Instagram, dispone di strumenti come il Facebook Pixel. Il vantaggio che hanno i colossi impedisce però ad altre aziende di competere con loro.

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