Il colosso di e-commerce Amazon avrebbe recentemente vietato per un anno alla polizia l’uso di sue tecnologie per riconoscimento facciale. La decisione è stata presa dopo le pressioni su tutte le aziende hi-tech perché diano anche loro una risposta agli episodi di violenza e razzismo come la morte di George Floyd.

Ci sono state piattaforme, come Twitter che si sono letteralmente schierate contro il Presidente Donald Trump per alcune sue dichiarazioni. Altre invece, come Facebook che inizialmente si sono dichiarate “neutrali”. Ecco maggiori dettagli.

 

Amazon vieta alla polizia di utilizzare la propria tecnologia per un anno

Amazon ha vietato temporaneamente alla polizia di utilizzare la sua tecnologia di riconoscimento facciale chiamata Rekognition. A rendere nota la notizia è stato proprio il gigante dell’e-commerce. La moratoria sarà di un anno. La decisione segue di due giorni un annuncio simile di Ibm, che ha parlato di rischio di violazioni dei diritti umani e della privacy e citato ricerche che indicano che la tecnologia di riconoscimento facciale subisce distorsioni in base all’età, alla razza e all’etnia.

Fino a questo momento il colosso guidato da Jeff Bezos non ha ancora dato una spiegazione concreta della sua scelta, si è infatti limitata a citare la necessità di una regolamentazione federale: “Stiamo spingendo per normative governative più rigorose sull’uso etico delle tecnologie di riconoscimento facciale e il Congresso sembra pronto a raccogliere la sfida. Speriamo che questa moratoria di un anno possa dare al Congresso tempo sufficiente per attuare le regole appropriate e siamo pronti a fornire aiuto se richiesto“.

La decisione è comunque frutto del timore, denunciato da moltissimi attivisti e gruppi per i diritti civili, che le forze dell’ordine possano utilizzare la tecnologia per identificare le persone che partecipano alle manifestazioni contro le violenze degli agenti, scoppiate in seguito alla morte di George Floyd. Amazon ha fatto sapere comunque che consentirà di utilizzare Rekognition per monitorare il lavoro a favore delle vittime della tratta di esseri umani e per ritrovare bambini scomparsi.

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