L’emergenza Coronavirus sta monopolizzando l’attenzione nazionale ed internazionale. Da quando i contagi del nuovo virus SARS-Cov-2 sono esplosi in Italia e nel mondo, la vita dei cittadini è cambiata, per non dire che si è paralizzata. A risentire di questi cambiamenti sono stati anche gli operatori telefonici, tra cui TIM, Vodafone e WindTre.
TIM, Vodafone e WindTre: cosa ne sarà delle operazioni di portabilità
In queste settimane, anche il mercato della telefonia ha risentito della crisi. Gli store ufficiali di TIM, Vodafone e WindTre, anche se ufficialmente aperti, sono per ovvie ragione semideserti. Sempre meno persone, inoltre, effettuano richieste di portabilità del proprio numero verso altro operatore.
Proprio le operazioni di portabilità potrebbero presto essere messe in standby. Il Governo sta studiano nuovi provvedimenti, per cercare di arginare il contagio del virus. Tra questi provvedimenti, che andrebbero a sostegno dei lavoratori, c’è proprio lo stop ai passaggi da un provider all’altro.
Ogni operazione di portabilità comporta il lavoro di più tecnici. Evitando i cambi di gestore, TIM, Vodafone e WindTre potrebbero utilizzare meno forza lavoro nei loro ranghi. L’idea dell’esecutivo è quella di inserire tale norma nel prossimo Decreto Cura Italia, in dirittura d’arrivo nella prima metà del mese di aprile. Questo provvedimento è già stato adottato in altri paesi in lotta contro il Coronavirus come la Spagna.
C’è da ribadire come ancora non è sicura la presenza di questa norma nel Decreto. Già in queste ore, infatti, le forze parlamentari si stanno confrontando tra chi è favorevole e chi è contrario. La posizione di TIM, Vodafone e WindTre è ovviamente una posizione di contrarierà, laddove lo stop alla probabilità andrebbe a ridurre ancor di più i numeri del mercato.