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La centrale nucleare di Chernobyl non ha bisogno di alcuna presentazione visto che è una delle più famose al mondo dopo esser stata protagonista della tragedia senza paragoni avvenuta anni addietro. Sebbene da quell’evento siano passati ormai diversi decenni, ancora oggi la catastrofe  fa parlare di sé e purtroppo tutto cioè non avviene né sotto un punto di vista positivo né per motivazioni rincuoranti. Da circa un anno a questa parte sono molte le attenzioni che sono tornate a concentrarsi sull’ormai zona deserta, quella che il nocciolo del reattore numero quattro, il colpevole di tutto, ha macchiato indelebilmente sia il passato che il futuro. Le stime effettuate in precedenza, infatti, si sono rivelate più leggere di quanto in realtà l’esplosione a Chernobyl sia realmente stata e ad oggi la centrale ed il territorio che la circonda ne sono la prova lampante.

Grazie ad alcune analisi, investigazioni e lavori vari effettuati principalmente per monitorare le radiazioni gamma, sono emersi dati a proposito diversi da ciò che ci si aspettava o, perlomeno, auspicava. Ovviamente nessuno si sarebbe mai aspettato di tornare nelle zone adiacenti alla centrale nucleare: è scontato che i terreni e i villaggi  non possano essere abitabili, ma comunque qualcosa ha intimorito gli studiosi ugualmente.

Chernobyl: grazie ai droni sono stati condotti dei nuovi controlli

Grazie alla diffusione di nuove tecnologie, ulteriori spedizioni sono state avviate per monitorare Chernobyl. Tra le più recenti figurano quelle effettuate per mezzo dei droni arricchiti da uno strumento a laser denominato  Lindar. Attraverso questa nuova avanscoperta, agli scienziati è stata data la possibilità di analizzare ed esaminare l’intera aria  da un punto di vista differente, concentrandosi in particolar modo sui primi 15 chilometri quadrati che circondano la Centrale di Chernobyl; molti conosceranno una porzione di questo territorio sotto l’appellativo di Foresta Rossa.

I risultati dei test condotti, però, non si sono rivelati  positivi ed in particolar modo hanno smentito le previsioni che in passato erano state effettuate. In che modo? Ci si sarebbe aspettato che il livello di queste ultime fosse diminuito almeno un po’ ed, invece, la Foresta Rossa risulta essere ancora inavvicinabile per via della sua alta radioattività, più di quanto mai pensato.

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