La Grande Piramide di Giza rappresenta il simbolo più importante dell’Egitto, oltre ad essere probabilmente il più antico ancora in piedi. Per merito delle sue dimensioni e del suo perfetto stato di conservazione, i misteri su questo affascinante monumento sono costantemente al centro delle discussioni degli archeologi. Quest’opera ingegneristica di altissimo livello si è inoltre nel tempo guadagnata la fama di “meraviglia del mondo”, insieme ad altre sei in giro per il mondo.
La sua costruzione continua ancora a destare una serie di dubbi e perplessità. Gli archeologi continuano infatti a cercare una spiegazione ogni giorno. La Piramide è tornata recentemente sotto la lente d’ingrandimento per una serie di nuove importanti scoperte, legate in qualche modo ad un’altra effettuata oltre 50 anni fa.
Piramide di Giza: la tecnologia è in grado di aiutare l’uomo
Risale a pochi giorni fa la proiezione del documentario “Great Pyramid of Egypt: The New Evidence”. All’interno dello stesso sono state sapientemente inserite le informazioni ad oggi conosciute sulla Piramide di Giza. Inoltre sono stati anche annunciati nuovi importanti studi e interessanti ricerche. Gli studiosi l’hanno poi commentato affermando:
“Ottenere 170.000 tonnellate di calcare di alta qualità per rivestire la piramide era la più grande sfida di Khufu“ e che “Nessuno ha mai saputo con certezza quanta pietra sia stata portata a Gizaper completare la costruzione in poco più di un quarto di secolo“.
La Piramide sarebbe stata costruita grazie all’uso di una cospicua quantità di navi a cui apparterrebbero le travi rinvenute. Le imbarcazioni sarebbero state utilizzate per il trasporto dei materiali di costruzione dal luogo di estrazione Torah. Questo è infatti raggiungibile unicamente via mare, il che rende ovviamente necessaria un imponente flotta navale per il trasporto di pietre e calcare.
Finalmente la scoperta effettuata nel 1954 ha una voce, grazie all’uso delle nuove tecnologie. Queste avrebbero infatti permesso di stabilire tutti i dettagli su questa fantastica scoperta. In particolar modo si è determinato che le travi delle antiche imbarcazioni sarebbero datate 2600 a.C, come l’antica Piramide.
Anche Eissa Zidane, sovraintendente di questa scoperta avrebbe confermato quanto anticipato fino ad ora. La studiosa avrebbe affermato:“Questo è lo stesso periodo delle piramidi di Khufu, quindi sappiamo che è la barca del re Khufu“.