L'Antitrust ha aperto un'istruttoria su Facebook e l'utilizzo dei dati
L’Antitrust ha aperto un’istruttoria su Facebook e l’utilizzo dei dati

Facebook è ormai più di un mese nell’occhio del ciclone a causa dello scandalo Cambridge Analytica. Difficile che non ne avete sentito parlare ma nel caso in cui fosse così, si tratta di uno scandalo che ha coinvolto molti dati personali degli utenti, passati ad un’azienda britannica.

Si è anche scoperto successivamente che con la parola “dati” si intendeva anche alcune chiamate ed SMS effettuate dagli utenti. Nonostante Zuckerberg abbia subito chiesto scusa, la piattaforma è ancora nel pieno ciclone. Per questo motivo l’Antitrust ha anche aperto un’istruttoria.

Caso Facebook: l’Antitrust ha aperto un’istruttoria sull’uso dei dati

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria su Facebook per “informazioni ingannevoli su raccolta e uso dati“. A comunicarlo è stata proprio l’Autorità attraverso un tweet, citato in un’intervista del Presidente a Sky TG24. Il Presidente Giovanni Pitruzzella ha spiegato: “l’Antitrust ha aperto oggi un procedimento per pratiche commerciali scorrette, che riguarda il messaggio ingannevole che viene dato al consumatore. Quando ci iscriviamo a Facebook sulla homepage troviamo un messaggio che dice che il servizio è gratuito e lo sarà sempre. Ma il consumatore non è messo in grado di sapere che al contrario cede dei dati, per i quali ci sarà un uso commerciale, come dimostrano anche le recenti vicende“.

Sempre il Presidente ha continuato dicendo: “Si tratta di problematiche nuove che involgono vari profili: c’è un profilo di tutela della privacy, un profilo di nuove regole, occorrono regole adeguate ai tempi a cui sta pensando l’Autorità per le Comunicazioni. C’è poi un profilo di tutela del consumatore, noi siamo stati chiamati a intervenire dalle associazioni di tutela del consumatore. Riteniamo che i messaggi devono essere chiari, precisi, non ingannevoli, su cosa le piattaforme come Facebook fanno della nostra identità digitale“.

La piattaforma in questi giorni ha annunciato una serie di verifiche su chi ha intenzione di pubblicare post riguardanti la politica. Zuckerberg ha anche riferito che l’azienda ha incominciato a chiedere di verificare l’identità degli utenti che intendono pubblicare post di natura politica.

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