Tesla non ha finito di rafforzare la rete elettrica australiana solo perché la sua gigantesca batteria è pronta e funzionante. Il premier del Sud Australia, Jay Weatherill, ha svelato una partnership. Essa fornirà pannelli solari da 5kW e batterie Tesla Powerwall 2 a “almeno” 50.000 case nel tentativo di creare la più grande “centrale elettrica virtuale”. Le case contribuiscono con la loro eccedenza di energia.
Questo stabilizzerà l’infrastruttura elettrica dello stato australiano, riducendo i blackout e i prezzi.
L’iniziativa procederà con 1.100 case popolari. I pannelli e le batterie non porteranno alcun addebito anticipato per le famiglie partecipanti, così è stato annunciato dall’azienda. Infatti, sarà tutto finanziato sia attraverso la vendita di sistemi elettrici che attraverso fondi governativi. I funzionari forniranno sia una sovvenzione australiana da 2 milioni di dollari (1,6 milioni per quanto riguarda gli USA) sia un prestito australiano da 30 milioni dollari dai fondi statali per la tecnologia rinnovabile.
A condizione che lo sforzo prosegua come pianificato, potrebbe esserci energia più affidabile in un’area in cui quasi la metà dell’elettricità proviene da parchi eolici. Il governo ha anche affermato che si potrebbero diminuire le bollette energetiche del 30% per coloro che si iscrivono. Tuttavia, è certo che i tempi sono più che convenienti.
Il Sud dell’Australia terrà le sue prossime elezioni il 17 marzo e il primo ministro australiano Malcolm Turnbull ha attaccato la strategia di Weatherill come un esperimento “spericolato” che ha portato a costi energetici fuori controllo. La partnership di Tesla ha chiaramente lo scopo di contrastare questo tipo di critiche. Weatherill può puntare ai miglioramenti sperati e si può affermare che l’Australia Meridionale sia sulla strada giusta.