Una nuova probabile stangata è in arrivo per tutti gli utenti di Tim, Wind, Tre e Vodafone. Con la tariffazione mensile, gli operatori telefonici potrebbero decidere di passare ad emettere bollette ogni 30 giorni (letteralmente) e non ogni mese. I rincari sarebbero inevitabili.

Il Decreto del Fisco, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 4 Dicembre (decreto del 16 ottobre 2017, numero 148, convertito in legge numero 172 il 4 dicembre 2017), ha stabilito che tutte le compagnie telefoniche dovranno tornare ad una fatturazione mensile entro 120 giorni dalla pubblicazione dello stesso.

Nella legge, tuttavia, le aziende del settore stanno cercando una scappatoia. Leggendo testualmente quanto pubblicato sulla Gazzetta, la fatturazione dovrà essere su base mensile o di multipli del mese. Abbastanza chiaro, ma non per Tim, Vodafone, Tre e Wind.

Tim, Wind, Vodafone e Tre fanno i furbi

Le aziende la vorrebbero interpretare a modo loro. Le bollette non sarebbero mensili, secondo il mese solare (quindi, ad esempio, ogni 30 del mese), ma letteralmente ogni 30 giorni.

Il risultato sarebbe di trasformare l’anno solare in 360 giorni, con un rincaro per utente dell’1,8%. Scoperto il trucchetto, l’Unione Nazionale Consumatori ha inviato formale diffida all’Antitrust per vigilare che le aziende non commettano un vero e proprio illecito.

Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, “gli operatori si starebbero arrampicando sugli specchi pur di aumentare i costi nascostiIn questa situazione, però, stanno esagerando. Non solo interpretano e mutano le leggi a loro piacimento, ma cambierebbero addirittura il calendario gregoriano”.

La diffida è stata inviata, speriamo solo che questo non accada.

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