Ue: il ban termico sarà possibile entro il 2023? I dati dicono NO

Il progetto dell’UE di vietare i motori termici entro il 2035 in favore delle auto elettriche e delle fonti sostenibili sta diventando sempre più incerto. L’obiettivo posto è alquanto ambizioso, ma sono evidenti i numerosi ritardi sulla tabella di marcia. Il commissario dell’UE Thierry Breton è piuttosto pessimista sulla possibilità di rispettare questa data. Secondo lui, però, l’UE potrebbe farcela se solo apportasse le giuste modifiche alla strategia intrapresa fino ad ora.

A mostrare la realtà dei ritardi è un documento preparato dalla DG GROW, che evidenzia come l’UE non sia neanche lontanamente vicina ai dati previsti per la diffusione dei veicoli a zero emissioni e per la costruzione di stazioni di ricarica. Complicano ulteriormente le cose i produttori cinesi, che al momento guadagnano sempre più terreno. Per il commissario, la preoccupazione per le vendite delle aziende europee nasce dall’analisi che mostra un aumento delle immatricolazioni di auto cinesi sul mercato europeo.

Troppe sfide da superare, l’UE di questo passo non ce la

Le diverse problematiche evidenziate dal commissario non riguardano solo la produzione delle auto elettriche, ma coinvolgono anche le batterie, di cui le aziende cinesi mantengono le redini delle prestazioni in ricarica e autonomia. Ciò significa che l’UE è ancora dipendente dalla Cina per quanto riguarda le batterie. Non vuol dire che l’Europa non sia a lavoro per cercare delle soluzioni  migliori per quanto riguarda le batterie, ma solo che non procede con la stessa rapidità cinese.

Sebbene ci siano stati progressi, le vendite di auto elettriche in UE sono ancora insufficienti per raggiungere gli obiettivi del 2035, così come lo sono le stazioni di ricarica. Secondo gli analisti, il 61% delle colonnine è concentrato in soli tre paesi dell’UE. A peggiorare una situazione , c’è una carenza di lavoratori specializzati nella manutenzione e riparazione dei motori esclusivamente elettrici.

Tutte queste criticità portano a interrogarsi su diverse questioni. Le prossime elezioni UE del 2026 potrebbero apportare cambiamenti significativi sia in politica che per quanto riguarda l’elettrificazione dei veicoli. Breton è convinto che ci sia bisogno di più sforzi e collaborazione per superare le sfide e consentire una transizione più efficace verso un sistema energetico, automobilistico e di approvvigionamento che non produca emissioni dannose per l’ambiente.

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