IPTV è distrutta: ora lo SCUDO è attivo, nessuno potrà guardare Sky e DAZN

Nell’ultimo anno il fenomeno delle IPTV si è diffuso a macchia d’olio costando milioni di euro a tutti i providers di distribuzione di contenuti audiovisivi i quali, stanchi di dover combattere contro questo nemico digitale, hanno chiesto aiuto e alla fine lo hanno ottenuto, con un decreto legge infatti è arrivata la possibilità di intervenire in modo più diretto contro queste piattaforme per bloccarle rapidamente, è nato il così detto Piracy Shield, in grado di spegnere le IPTV rapidamente snellendo i vecchi iter lenti del passato.

L’Associazione Italiana Internet Provider che racchiude gli operatori di medie dimensioni, ha annunciato proprio in questi giorni il suo successo, affermando che il suo strumento è riuscito in modo automatico a bloccare i siti pirata in appena 30 minuti.

 

La dichiarazione

Ecco parte della dichiarazione: “In analogia a quanto fatto con il Parental Control, l’Associazione è sempre proattiva e costruttiva sia nei confronti dell’Autorità, fornendo contributi pertinenti e competenti in tema di sicurezza informatica, funzionalità e affidabilità delle piattaforme software, sia nei confronti dei propri associati, producendo consulenze e software per mantenere gli operatori associati sempre conformi alle necessità regolamentari del mercato delle telecomunicazioni italiane, l’interlocuzione all’interno del tavolo antipirateria è stata estremamente proficua, e mi preme evidenziare l’ottima sintesi ottenuta con i soggetti partecipanti, dai colleghi operatori, in particolare WindTre e TIM, fino ai molteplici detentori dei diritti e rappresentanti della Lega Serie A”.

Il merito va agli operatori che sono riusciti a scrivere un software di interfacciamento tra gli strumenti messi a disposizione da AgCom e il Piracy Shield appunto, combo che consente il blocco automatico in 30 minuti senza mezzi termini, un risultato che potrebbe realmente mettere la parola fine alle IPTV, il Piracy Shield entrerà ufficialmente a pieno regime a partire da Gennaio 2024.

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