Un'esplorazione della percezione degli studenti sulla propria abilità di scrittura e la realtà rilevata dalla ricerca
Un’esplorazione della percezione degli studenti sulla propria abilità di scrittura e la realtà rilevata dalla ricerca

La scrittura, un tempo circoscritta principalmente all’ambito scolastico, ha subito un’espansione significativa grazie alla tecnologia, permettendo a un numero sempre maggiore di individui di esprimersi attraverso testi scritti. Tuttavia, una recente ricerca condotta su 2137 studenti provenienti da 45 università italiane ha evidenziato che, nonostante l’ampio utilizzo della scrittura, molti testi presentano numerosi errori.

Il coordinatore della ricerca è stato il professore ordinario di Glottologia presso l’Università di Bologna, in collaborazione con l’Università per gli Stranieri di Perugia, e gli atenei di Pisa e Macerata. La peculiarità di questa indagine risiede nel coinvolgimento di studenti provenienti da diverse discipline accademiche, fornendo così un quadro ampio e rappresentativo delle competenze di scrittura tra gli universitari italiani.

 

La scrittura degli studenti italiani e i 20 errori di grammatica

La ricerca, denominata Univers-Ita, è stata condotta nell’anno accademico 2020-2021 e ha rilevato che, nonostante la diffusa fiducia degli studenti nelle proprie abilità linguistiche e grammaticali, gli elaborati analizzati presentavano mediamente 20 errori, di cui la metà riguardava la punteggiatura. Questo dato solleva preoccupazioni sulla qualità della scrittura, specialmente considerando che gli ambienti accademici richiedono un alto standard linguistico.

Intrigante è l’osservazione che gli studenti delle discipline scientifiche dimostrano una migliore competenza nella scrittura rispetto ai loro colleghi di discipline umanistiche. Un altro elemento degno di nota è la tendenza a una migliore abilità di scrittura nelle classi sociali più elevate, con un’inversione di tendenza tra gli studenti appartenenti a famiglie molto ricche.

Interessante è anche il dato relativo alle preferenze di lettura, con solo il 17,5% degli studenti che legge più di dieci libri in un anno, mentre il 52% dichiara di leggere cinque volumi nel corso di 12 mesi. Questo suggerisce un possibile legame tra la frequenza di lettura e le competenze di scrittura.

 

Sfide e opportunità per l’educazione linguistica

La ricerca ha inoltre evidenziato disparità geografiche, con gli studenti del Nord Italia che mostrano una competenza superiore rispetto a quelli del Centro e del Sud. Nonostante queste osservazioni, otto studenti su dieci si ritengono molto sicuri nelle proprie abilità di scrittura.

L’indagine sottolinea la necessità di un’attenzione più accurata alla formazione linguistica e alla promozione della lettura, specialmente in contesti accademici, al fine di garantire una comunicazione scritta di qualità e efficace. La tecnologia ha ampliato la portata della scrittura, ma la sua corretta applicazione richiede un impegno costante nella formazione linguistica.

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