Alla ricerca del Gigante Celeste: qual è il pianeta più grande mai scoperto?
Alla ricerca del Gigante Celeste: qual è il pianeta più grande mai scoperto?

Nel vasto universo, la Terra è insignificante, soprattutto quando confrontata con giganti gassosi come Giove nel nostro sistema solare. Ma qual è il pianeta più grande mai scoperto? Questa è una domanda complessa e la risposta dipende da vari fattori, inclusa la definizione stessa di pianeta.

 

ROXs 42Bb e l’enigma del pianeta imponente a 460 anni luce

Uno dei candidati più grandi attualmente conosciuti è ROXs 42Bb, un gigante gassoso situato a circa 460 anni luce dalla Terra. Con una massa di circa nove volte quella di Giove e un raggio di circa 2,5 volte maggiore, è uno degli esopianeti più imponenti. Tuttavia, ci sono anche oggetti delle stesse dimensioni e addirittura più grandi, come due protopianeti in fase di assemblaggio che orbitano attorno alla stella PDS 70 a circa 370 anni luce dalla Terra.

La sfida nel determinare il pianeta più grande è legata ai diversi metodi di misurazione utilizzati dagli scienziati. ROXs 42Bb è stato osservato direttamente grazie al telescopio Keck, mentre i protopianeti sono stati rilevati indirettamente, deducendo le loro dimensioni dalla luminosità e dalle lunghezze d’onda della luce emessa

 

Dibattito celeste: la complessità nella definizione di pianeta

Ulteriori incertezze sorgono dalla definizione stessa di pianeta. Le nane brune, ad esempio, sono oggetti più grandi di un pianeta ma troppo piccoli per essere considerati stelle. La distinzione tra nane brune e pianeti può essere sfumata, complicando la definizione precisa.

Il metodo di formazione degli oggetti aggiunge un ulteriore livello di complessità. ROXs 42Bb potrebbe avere un processo di formazione più simile a quello stellare che planetario, e questa variabilità rende difficile categorizzare chiaramente alcuni oggetti come pianeti.

In conclusione, il dibattito sulla definizione e le caratteristiche dei pianeti più grandi persiste, con ancora molte domande senza risposta. Nuovi studi e osservazioni future potrebbero portare a una maggiore comprensione di questi enigmi celesti e delle sfide che gli astronomi affrontano nel tentativo di comprendere la vastità dell’universo.

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