Saw X

Da pochi giorni è uscito al cinema il quinto capitolo della fortunata Saga Horror di Saw. Noi lo abbiamo già visto e vi stiamo per dare il nostro supremo giudizio (scherziamo). Quindi, se non volete ricevere spoiler fermatevi, se volete sapere se ne vale la pena continuate.

Saw vittima e amante di Windows XP

La cosa più interessante che emerge da questo decimo film della saga dell’Enigmista riguarda il protagonista, John Kramer, creatore delle torture, che utilizzava Windows XP. Perché l’uso di un verbo al passato? Semplice, Saw X è ambientato tra i primi due film, quando Kramer era ancora vivo, ma in strada verso la morte a causa del cancro. La serie, che inizialmente era incentrata sulla tortura, ha subito una trasformazione radicale, facendo divenire “il cattivo” un protagonista assoluto e perdendo di vista l’idea originale di creare tensione. Eppure, non possiamo non notare con una certa ironia che Kramer era un uomo non molto amante del progresso tecnologico e che usava una vecchia versione di Windows XP avente già 4 anni nell’epoca in cui è ambientato il film.

Nel computer dell’Enigmista, spunta uno sfondo celestiale con ingranaggi stilizzati e piccoli attrezzi. In mezzo alle icone sistemate in modo impeccabile, vi è un software di progettazione che presumibilmente Kramer usava per creare i suoi macchinari. La cosa più folle? Allora, avete presente Scary Movie? Il primo, quello in vi era ancora Leslie Nielsen? Bene, il film è così, sembra una parodia anche se di certo quello non era l’intento. Hanno depotenziato il tema horror e trasformato SAW in un cattivo non così malvagio.

Giustizia non giustizia

John Kramer, avvolto dalla disperazione per una diagnosi terminale che lo ha condannato alla morte, si unisce a un gruppo di sostegno per i malati di cancro. Qui scopre grazie ad un altro partecipante l’esistenza di un medico che lo potrebbe misteriosamente curare. Ovviamente è una trappola ma John ci casca con tutte le scarpe, spinto dal desiderio di trovare una soluzione così come altri pazienti. Va in Messico, paga, viene operato poi si rende conto di essere stato ingannato. Ma i malviventi hanno scelto la persona sbagliata. John, insieme alla sua assistente Amanda, raduna tutti i colpevoli, rapendoli e portandoli nel luogo dove era stato fintamente operato per il suo gioco di tortura.

Nel mondo di Saw, la redenzione è sempre possibile, ma solo se l’Enigmista dona una seconda chance. Qui, le persone non sono realmente condannate, ma punite tutte allo stesso modo. Nel decimo capitolo, si solleva la questione delle attenuanti, tuttavia non viene affrontata in modo adeguato. La discussione avviene quando una delle responsabili della truffa contro John Kramer è una drogata ed ha commesso il reato in cambio di denaro. L’Enigmista però non prende in considerazione le storie personali, le dipendenze o gli obblighi che possono rendere le persone meno colpevoli, ha troppa fiducia nelle sue convinzioni. Diciamo che nel complesso forse non è il giusto film per una serata hallowinesca paurosa.

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