Attenzione: la polizia può spiarvi dalle fotocamere degli smartphone Il Ministero della Giustizia francese ha appena approvato un nuovo disegno di legge che consente alla polizia di accedere agli smartphone dei cittadini sospettati di reati punibili con almeno cinque anni di carcere. Il governo ha più volte rassicurato la popolazione sullo scopo di questo provvedimento: aumentare la sicurezza dello Stato, non spiare i suoi cittadini. Nonostante tali rassicurazioni, sono molte le polemiche di chi teme proprio per la privacy dei cittadini.

In cosa consiste questo provvedimento per la polizia?

La nuova legge permette alle forze dell’ordine di registrare un elenco di dati, tra cui l’accesso alla posizione, al microfono e alla fotocamera degli smartphone. E non solo. Il provvedimento, infatti, riguarda non solo gli smartphone, ma tutti gli altri dispositivi elettronici in possesso dei cittadini.

L’approvazione del disegno di legge è stata incentivata anche dalle acute proteste per la morte del Nahel Merzouk. Il ragazzo diciassettenne, morto lo scorso giugno a Nanterre a seguito di un controllo da parte della polizia. Il ministro della Giustizia Éric Dupond-Moretti garantisce che queste nuove norme riguarderanno solo alcuni casi all’anno e saranno rivolti, nello specifico, alle persone sospettate di reati legati al terrorismo o alla criminalità organizzata, punibili con almeno cinque anni di reclusione. La scelta di questa soglia non è casuale, infatti, ha lo scopo di limitare l’uso delle ricerche di sorveglianza ai reati più gravi.

Paura per la privacy in Francia

Nonostante le continue rassicurazioni sono molti i cittadini contrariati da questo provvedimento perché temono che dia alla polizia il potere di svolgere delle vere e proprie analisi a tappeto su tutte le abitudini e i dati dei cittadini francesi. Il gruppo per i diritti digitali La Quadrature du Net si espresso a riguardo mettendo in evidenza come una simile misura possa trasformarsi un attacco alla sicurezza e alla vita privata dei cittadini. La paura sulla sorveglianza di massa riguarda anche la possibilità che la soglia selezionata per i crimini possa essere estesa ad altri tipi di reati meno gravi, allargando dunque il bacino di popolazione inclusa nelle ricerche.

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