Una delle app più in voga del momento è senza alcun dubbio Temu, l’e-commerce cinese è esploso negli ultimi giorni grazie alle sue caratteristiche ed in primis per la possibilità di effettuare acquisti a basso costo, sicuramente ne avrete sentito parlare in giro e tra Stati Uniti ed Europa, Temu, in circa 9 mesi di esistenza, vanta già circa 100 milioni di download.

Questi numeri però alla luce di quanto vi stiamo per dire spaventano decisamente non poco, dopo la stesura di un rapporto da parte di Grizzly Research, sembra infatti che l’app in questione possa nascondere uno scopo decisamente diverso da quello di guadagnare online con prodotti che costano pochissimo e forse fin troppo convenienti, bensì entrare in possesso dei dati degli utenti.

 

Cosa non torna

Analizzando il codice sorgente dell’app Temu, Grizzly Research ha riscontrato la presenza effettivamente di alcune caratteristiche normalmente comuni in malwares e spywares, invadenti e pericolose, inserite appositamente per espropriare i dati dagli utenti.

In aggiunta, Deep Malware Analysis, un secondo strumento fornito dalla società di sicurezza informatica Joe Security LLC, confermerebbe quanto sostenuto da Grizzly R., definendo l’app come “Malicious”, ed effettivamente una corrispondenza sembra essere preoccupante, Temu sarebbe stata realizzata infatti dagli stessi autori che si sono occupati di Pinduoduo, un’altra app dell’azienda PDD (proprietaria della stessa Temu) che è in corsa nella sospensione da Google Play Store a causa di problemi di sicurezza medesimi.

Secondo questa logica dunque, Temu venderebbe volontariamente in perdita per poi recuperare e guadagnare attraverso la vendita dei dati degli utenti, infatti secondo le stime, per ogni vendita considerando anche i consistenti costi di spedizione dai magazzini cinesi all’Europa e agli Stati Uniti, per ogni prodotto venduto avrebbero una perdita di circa 30 dollari.

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